Siamo soliti dire che nella vita i treni passano una volta sola. Che bisogna approfittare delle grandi occasioni perché molto probabilmente non ricapiteranno. Tutt’altra filosofia quella di Simone Verdi, arrivato a un passo dal vestire la maglia del Napoli ma che poi ha deciso di rimanere a Bologna, almeno fino al termine della stagione. Un gran rifiuto, visto il blasone e la posizione in classifica dei suoi potenziali acquirenti. Eppure l’affare sembrava in dirittura d’arrivo, vista l’insistenza della società partenopea e i buoni argomenti utilizzati (20 milioni di buoni argomenti) per convincere i felsinei.
Ma alla fine ha prevalso la volontà del giocatore di avere maggiore continuità. A Napoli avrebbe trovato una squadra in lotta per il titolo ma che non poteva garantirgli il posto da titolare. Insigne e Callejón rimangono le prime scelte di Sarri e Verdi sarebbe stato il sostituito di entrambi, vista la capacità di occupare le due fasce e di utilizzare piede sinistro e destro con la stessa efficacia. Ma sarebbe stato pur sempre un sostituto, un calciatore da mettere in campo per spezzoni o solamente in alcune gare, magari non di cartello. Sarri lo aveva avuto a Empoli – anche se Verdi veniva utilizzato prevalentemente da trequartista – e riteneva fosse il tassello giusto per completare il reparto offensivo, vista la penuria di attaccanti. E soprattutto aveva soppesato bene il rischio di un suo inserimento: con Verdi, che già conosce gli schemi del suo ex allenatore, sarebbe stato un gioco da ragazzi calarsi nella nuova realtà.
Ma qualcosa è andato storto, nei piani di Sarri e del Napoli. Verdi ha riflettuto e ha soppesato bene i rischi di un trasferimento di questa portata a gennaio. Ed è giunto alla conclusione che non fosse il tempo giusto per cambiare aria, per fare quel salto di qualità che tutti i giocatori ambiscono a fare. Bologna non può certo fargli vivere un’avventura al vertice, ma può essere il trampolino dal quale lanciarsi, magari con addosso il paracadute. Ora molti criticheranno la scelta, adducendo che certe occasioni ti capitano raramente. Ma non sono d’accordo. La scelta è stata del tutto personale, frutto di una considerazione seria e al tempo stessa combattuta. Verdi dovrebbe essere applaudito, perché non è facile avere di fronte un calciatore che prende una decisione così impopolare e complicata. Qualunque siano state le sue ragioni, l’esterno rossoblù ha voluto dare retta più al cuore che al cervello. Quest’ultimo gli avrebbe detto sicuramente di accettare l’offerta, ma stavolta l’aspetto tecnico-economico ha perso dinanzi alla voglia di crescere con i tempi giusti. Napoli gli avrebbe consentito un passo in avanti, ma Verdi ha scelto di rimanere in una piazza in cui è uno dei protagonisti, anziché uno dei tanti.
I treni, secondo Verdi, non passano una volta sola. Se sei un ragazzo di valore, il treno è disposto anche ad aspettarti. È inutile correre all’impazzata per prenderlo al volo, lasciando i bagagli a terra. Se devi andare a vivere in un’altra città quei bagagli ti servono, sono preziosi per il tuo futuro. Giusta o no, la decisione di Simone è rispettabilissima e l’orda dei critici dovrebbe pertanto tacere.