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Brescia, è crisi totale

A Brescia le temperature sono nella media stagionale, ma in zona Rigamonti il gelo è totale; complice la sconfitta casalinga subita ieri contro l’Ascoli (ultimo in classificato e venuto a Brescia decimato) l’atmosfera che si respira in campo calcistico è pesante e scoraggiante.

La squadra di Marino non vince ormai da cinque partite (Brescia-Salernitana 2-0 il 2 dicembre) e la media punti del tecnico subentrato a Boscaglia è di un solo punto a partita, media da piena zona retrocessione. Il presidente Cellino era stato chiaro: massimo impegno da parte di tutti e poi nel mercato di gennaio sarà rivoluzione totale. Una rivoluzione più che mai sperata dai tifosi che ieri al termine della partita hanno contestato pesantemente la squadra anche fuori dalla tribuna a partita finita, risparmiando solo il patron Cellino.

La preoccupante involuzione da parte di tutta la compagine biancoblu riguarda molti aspetti, dal tecnico-tattico passando a quello fisico. Gli uomini in campo non paiono essere in forma e anche il modulo probabilmente non aiuta a esprimersi al meglio, dando comunque l’alibi a Marino di non avere in mano un super squadrone da poter ambire a traguardi importanti che comunque nessuno chiede. L’obiettivo stagionale infatti è una salvezza tranquilla, ma andando avanti di questo passo rischia seriamente di ripetersi lo scorso campionato con la salvezza conquistata all’ultima giornata nello spareggio contro il Trapani.

I numeri purtroppo sono impietosi: solo cinque giocatori andati a segno in 21 partite, troppi primi tempi regalati agli avversari e soprattutto nella gara di ieri 14 calci d’angolo quasi sempre battuti male che hanno così potuto creare pochi grattacapi alla retroguardia bianconera. Nella sconfitta di ieri poi la variante sfortuna ha avuto ancora la sua parte con tante occasioni nella ripresa gettate alle ortiche, ma con 23 punti a metà campionato fermarsi a dare colpe alle sfortuna è solo uno specchietto per le allodole.

Nel girone di ritorno serve tutto un altro Brescia, a partire dal nome dei giocatori (tra partenze e arrivi ci si attende un cambio consistente della rosa) passando soprattutto per la voglia e le motivazioni con i quali si scende in campo: i tifosi infatti non rimproverano il passaggio sbagliato, ma la determinazione e la passione di indossare la maglia con la V bianca sul petto.

Le speranze di invertire la rotta ci sono tutte soprattutto in un campionato cadetto come questo dove il livello medio è decisamente livellato verso il basso, ma Cellino e i suoi collaboratori dovranno impegnarsi al massimo per non registrare un altro campionato fallimentare a Brescia. Il Capodanno è rovinato, chissà a maggio se si potrà passare un’estate tranquilla.