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Donnarumma, che caos! Eppure, una soluzione c’è…

Che il calcio italiano stesse finendo giù in discarica ne siamo consapevoli tutti: siamo fuori dal mondiale, la Serie A non ha un presidente, la FIGC ce l’ha dimissionario, e via con discorsi che potrebbero scadere nel metaforico. La vicenda Donnarumma non ha fatto altro che evidenziare ancora una volta come il calcio di oggi sia totalmente paradossale: vestire la maglia del Milan, per un diciottenne, dovrebbe essere un sogno, a tratti un’utopia.

Per Gigio invece è una costrizione, un qualcosa che qualcuno evidentemente gli ha imposto. Sarà perché le cose non vanno bene, sarà perché in estate il Milan era la squadra regina sul mercato e le parti furono facilitate nel trovare un’intesa, sarà che adesso la possibilità di vedere i rossoneri in Champions la prossima stagione è lontana come gli anelli di Saturno, ma ecco che rispunta Raiola e accusa il Milan di aver fatto pressione sul suo assistito. Che per essere il portiere titolare becca sei milioni di euro all’anno, roba che i diciottenni comuni vedrebbero solo se il papà vince la Lotteria Italia. Ma Gigio non è un diciottenne comune: è un fenomeno tra i pali, sicuramente, ed è il futuro della nostra nazionale.

Forse. Perché che oggi sia confuso, è inequivocabile. Che abbia firmato contro voglia non riusciremmo a crederlo neanche sotto elettroschock (e infatti l’ha smentito); che a diciotto anni si sbagli è risaputo, e che le chiacchiere di chi sembri saperne di più, a quell’età, pesano tanto, è ovvio. Chissà, magari basterebbe solo separarsi da Raiola (che nel frattempo ha detto la sua) per trovare la retta via, a discapito di qualche milione in meno. Questioni di scelte, perché ci mancherebbe: pecunia non olet. Però, soprattutto a 18 anni, quando si è pieni di sogni e di ambizioni, non sono belli neanche i fischi di San Siro…