In un metaforico “Master & Commander” dei tempi moderni le onde della Bundesliga non sono state affatto clementi con il Borussia Dortmund: quella che ad inizio stagione doveva essere la nave di bandiera incaricata di contrastare la sfrontata potenza bellica del galeone-Bayern si è presto trasformata in un modesto trireme difficile da condurre controvento. E il maroso avverso si è abbattuto su Peter Bosz, costretto, una volta a terra, ad allontanarsi prima di un possibile ammutinamento.
Non basta il DNA di una nazione costruita sul mare per essere considerati dei bravi navigatori: l’olandese Bosz ha provato a dare la sua impronta, ha cercato di far quadrare un comparto difensivo non sempre all’altezza e i risultati di inizio stagione sembravano dargli ragione (16 punti su 18 nelle prime cinque giornate e zero gol subiti). Al primo sbandamento però l’acqua ha fatto breccia nella carena giallonera e la pompa di sentina non ha funzionato a dovere.
Con il cassero di poppa privo del proprio capitano, il Borussia Dortmund ha affidato il proprio sestante per recuperare la rotta e le miglia nautiche perse a Peter Stöger. E all’ammiraglio in questione sono bastate 48 ore al timone per condurre la ciurma fuori dalla zona di bonaccia e riprendere il mare aperto: il 2-0 sul campo del Mainz ha interrotto una striscia di gare senza vittoria che perdurava da otto partite e ha riportato il sorriso in un ambiente intristito dall’inattesa penuria di risultati sia in Germania sia in Europa.
Stöger sa già che il suo sarà un ruolo a tempo determinato, ma non per questo mancheranno gli stimoli per dare il massimo. ‘Determinazione’ è la parola chiave: la stessa determinazione che il tecnico austriaco non è riuscito ad imprimere nella sua quarta stagione alla guida del Colonia (dopo tre annate di gioie e punti esclamativi) e la cui mancanza è costata l’esonero.
“Al triplice fischio dell’arbitro c’era un reale senso di gioia e sollievo” ha ammesso Stöger in conferenza stampa “È stato bello per tutti tornare a vincere dopo tanto tempo. Ce l’abbiamo messa tutta, non è stato facile, ma ci abbiamo creduto fino alla fine. Il gruppo c’è e sono felice che giocatori e società mi abbiano permesso di entrarne a fare parte“.
Il 4-3-3 mostrato all’Opel Arena ha dato stabilità alla linea difensiva (cosa che il 3-4-3 di Bosz non era più in grado di garantire) e con Weigl vertice basso del triangolo di centrocampo l’intera manovra del Borussia ha tratto giovamento. Il test contro il Mainz in caduta libera non è stato di certo dei più probanti, ma è stato perfetto per Stöger per tastare il reale valore del proprio undici.
Sabato ne sapremo di più, perchè nell’ultima gara del girone d’andata i gialloneri ospiteranno al Signal Iduna Park l’Hoffenheim di Julian Nagelsmann. Il giovane tecnico del club di Sinsheim è il primo nome sulla lista della dirigenza delle Wespen per il prossimo anno e le voci che circolano in questi giorni lo vogliono pronto a firmare il contratto già a gennaio. Nagelsmann ha smentito prontamente, ma la sua presenza al match di ieri e alcune foto in tribuna con dei tifosi del Borussia hanno alimentato le dicerie.
Libeccio o Grecale, Nagelsmann o non Nagelsmann, capitan Stöger ha tutte le carte in regola per centrare gli obiettivi stagionali del Dortmund. L’equipaggio è di quelli che gran parte delle flotte navali del mondo vorrebbe al proprio servizio: c’è un Europa League che, senza troppi giri di parole, il BVB può vincere, un piazzamento ‘Champions’ in campionato tutt’altro che irraggiungibile e un ottavo di finale settimana prossima proprio contro il galeone-Bayern per proseguire il cammino nel DFB-Pokal.
Insomma, buon vento Peter!