Editoriali

Blue Moon

Ventidue vittorie, un pareggio (quello nella prima giornata di campionato contro l’Everton) e una sconfitta (indolore contro lo Shakhtar Donetsk nell’ultima giornata della fase a gironi di Champions League) in diciotto partite. Questo è il ritmo che sta tenendo il Manchester City in questa sua finora folgorante stagione. Risultati che hanno portato agli ottavi di finale di Champions League da prima nel girone e al primo posto in Premier League con ben undici punti di vantaggio sulla seconda grazie a quella che è la migliore partenza nella storia della Premier League.

A inizio stagione City e United erano le due grandi favorite per il titolo, ma dopo lo scontro diretto vinto con merito dalla squadra di Pep Guardiola all’Old Trafford tra le due squadre si è scavato un solco che appare insormontabile. I Citizens hanno il miglior attacco e la miglior difesa della Premier

Guardiola ha fato una piccola rivoluzione quest’estate cambiando tutti i terzini in rosa (fuori Sagna, Zabaleta, Kolarov e Clichy; dentro Mendy, Danilo e Walker) e ringiovanendo una squadra con un’età media piuttosto avanzata. Fondamentale anche l’arrivo del portiere Emerson, come visto nella doppia parata decisiva che ha salvato il risultato nel derby di Manchester.

Il nuovo Manchester City è cresciuto moltissimo rispetto alla passata stagione e al momento è forse la miglior squadra europea. Contro la squadra di Mourinho è stato un dominio territoriale fino a venti minuti dalla fine, con l’undici di Guardiola che trovava trame di gioco a memoria con direttori d’orchestra magnifici come un ritrovato David Silva e l’ormai insostituibile De Bruyne.

Proprio il terzetto di centrocampo formato da Fernandinho, De Bruyne e David Silva sta vivnedo una stagione sontuosa. Nel derby è venuta fuori tutta la loro qualità, abbinata a quella sulle fasce di Sterling e di Sané. Guardiola però, pur avendo ormai trovato una certa stabilità nell’undici titolare (Delph gioca al posto dell’infortunato Mendy, mentre Gabriel Jesus e Agüero si alternano nel ruolo di terminale offensivo), chiede ai suoi una grande capacità nel cambiare pi ruoli a partita in corsa. All’Old Trafford abbiamo visto giocatori scambiarsi le fasce in molteplici occasioni soprattutto durante il primo tempo per mandar in confusione lo United sfruttandone le debolezze.

A volta in fase di possesso si passa dal classico 4-3-3 a un 3-2-4-1 in cui Delph torna al suo ruolo originale (occupato anche all’Aston Villa) affiancando Fernandinho in fase di impostazione. La tecnica individuale poi fa la differenza e abbiamo visto quando ce n’era bisogno quanto è difficile rubare il pallone per esempio a giocatori come Sané e Sterling (sintomatici in tal caso i minuti finali del derby passati nei pressi della bandierina del calcio d’angolo).

L’uso frequente dei cambi di gioco consente al City di attirare gli avversari in una zona di campo per poi cambiare fronte sfruttando tecnica e velocità per aggredire gli spazi liberi sull’altro versante.

L’intenzione di Guardiola è quella di muovere gli avversari in modo che i suoi giocatori possano colpirli esattamente dove vogliono: nell’ultimo terzo di campo. Qua possono poi scatenarsi tutte le combinazioni che quasi sempre partono da De Bruyne, vero faro azzurro in questa stagione.

In questo momento il Manchester City è impressionante per il controllo che riesce ad avere sulle partite (compresi tutti gli scontri diretti vinti in campionato finora), anche se deve togliersi un po’ di leziosi che rischia di costare cara in partite come quelle a eliminazione diretta in Champions League. Anche contro lo United ci è voluto un doppio miracolo di Emerson per evitare un pareggio che sarebbe stato una beffa nell’unica vera occasione dei Red Devils nel secondo tempo. Segnare per questa squadra è inevitabile visto il domino degli spazi durante tutto l’incontro. La fase difensiva è migliorata sensibilmente, anche se vanno cancellati gli errori tipo quello in occasione del gol di Rashford.

Praticamente archiviato il discorso Premier League grazie a cinque mesi da urlo, non ci resta da vedere come arriverà la squadra di Guardiola alla fase decisiva della Champions League. Intanto continuiamo a divertirci.

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Riccardo Bozzano