Fino a pochi giorni fa il Benevento era l’incontrastato zimbello della Serie A. Non bastava lo zero nella casella dei punti conquistati: ad aggiungere tragicomicità alla situazione ci aveva pensato il web, diventato ormai giudice inquisitore delle nostre vite semi-pubbliche. La parola Benevento faceva rima con derisione e sui social proliferavano gli sfottò. Ma è bastato un lampo per cambiare le carte in tavola, almeno per una settimana. Il gol di Brignoli allo scadere della partita con il Milan ha permesso ai sanniti di prendersi una piccola, piccolissima rivincita nei confronti del mondo intero. In un attimo non si è parlato più del “Benevento squadra peggiore di tutti i tempi”. Per un momento ci siamo scordati del recente passato e abbiamo reso omaggio a quello che, ai nostri occhi, rappresenta una vera e propria impresa.
Gli Stregoni hanno esorcizzato una doppia maledizione: quella dei punti in classifica ma anche quella della zona Cesarini, visto che contro Torino, Cagliari e Sassuolo erano arrivate tre sconfitte sul filo di lana, quando il pareggio sembrava ormai cosa fatta. Ci ha dovuto pensare un gol occasionale, segnato da chi meno te lo aspetti. Ma qualunque mezzo è parso lecito, al cospetto della voglia di scrollarsi di dosso l’etichetta di eterno perdente. Adesso in città spira un vento diverso, di maggior fiducia. La società e i tifosi sanno bene che la salvezza è ancora una mission impossibile. Ma vogliono provarci, quantomeno per far vedere a tutti che non sono semplici comparse.
Il campionato sembra compromesso, ma il presidente dei sanniti Vigorito ha provato a rilanciare le ambizioni del suo club: “Noi ci salviamo, ora le streghe ci sorridono. Siamo partiti e vogliamo un altro record: la salvezza dopo 14 sconfitte consecutive”. Un reazione orgogliosa, ineccepibile. Che vuole far perno sulla bellezza e sull’importanza del punto conquistato contro il Milan per scuotere un ambiente fino a questo momento depresso. Le contendenti non sono lontanissime in classifica, se si pensa che la soglia-salvezza dista “solamente” dieci punti. Ma le avversarie sono agguerrite e, soprattutto, sono molteplici. Superarle tutte è quasi un’utopia, alla luce del ruolino di marcia avuto dal Benevento fino a questo momento. Il presidente Vigorito lo sa, non si fa illusioni. Molto probabilmente i giallorossi torneranno in B dopo appena un anno vissuto tra i grandi. Ma l’impressione è che domenica sia cambiato qualcosa: se non la salvezza, il Benevento ha ottenuto un po’ più di rispetto.