Sion, Constantin: “Potrei lasciare”
Cosa sarebbe il Sion senza il suo presidente, il vulcanico Christian Constantin? Se lo sono chiesto, ieri, gli spettatori della RTS (la televisione di stato elvetica di lingua francese), dopo l’intervista a Le Président, costretto a guardare da casa la partita (vittoriosa, contro il Grasshopper) della sua squadra, a causa della pesante squalifica seguita ai noti fatti di Lugano. Le dichiarazioni del massimo dirigente vallesano, riprese dai principali giornali svizzeri (dal Blick passando per il sempre informato portale della Svizzera italiana Ticinonews), farebbero pensare che il 60enne proprietario potrebbe davvero lasciare il club biancorosso, che presiede dal 1992.
“Non posso durare in eterno” sono state le prime parole di Constantin. Ma la vera bomba è stata sganciata subito dopo: “Vediamo cosa troverò a Natale sotto l’albero.” La sensazione, per chi ascoltava, è che la miscela della pesante squalifica, unita ai risultati deludenti della squadra (fuori dall’Europa, dalla Coppa svizzera e dai giochi di alta classifica in campionato) abbiano fatto disamorare il presidente del suo giocattolo preferito. Certo, nessuna carica dirigenziale è eterna: ma questo mettere un orizzonte temporale (non era mai accaduto) ha ovviamente creato agitazione negli addetti ai lavori, e tra gli appassionati.
Constantin ha poi proseguito: “Certo, se dovessi abbandonare, il Sion finirebbe in terza divisione, e farebbe la fine dell’Yverdon o del La-Chaux-de-Fonds…” Insomma, una marcia funebre, per le migliaia di appassionati vallesani di calcio, che abbiamo visto riempire gli stadi elvetici in massa, in occasioni delle recenti finali della Coppa svizzera. Quanto c’è di vero, in queste parole? La nostra sensazione è che CC stia giocando la carta della pressione nei confronti della SFL: un calcio professionistico svizzero (non a caso si è parlato di Terza Divisione…) senza il Sion è, infatti, difficile da immaginare.
La società biancorossa fa parte di quello zoccolo di società della Svizzera francese che da sempre si oppone al dominio di quella tedesca (Berna ma, soprattutto, Zurigo con entrambe le squadre, e Basilea negli ultimi lustri). Considerato che Xamax e Servette sono momentaneamente in Challenge League, e che il Losanna è in attesa di ritornare ai vecchi fasti, la presenza dei vallesani (universalmente considerati la tifoseria più calda della Svizzera, in concorrenza con quella del Basilea) è elemento quasi indispensabile per il movimento. Constantin, insomma, tenterebbe anche la carta della dismissione, per ottenere uno sconto di pena? Chissà: staremo a vedere.