Estero

RSL svizzera: il punto sul campionato

Dopo la sosta delle nazionali, anche in Svizzera è ripreso il massimo campionato di calcio. Come abbiamo già avuto modo di scrivere, l’edizione di quest’anno è particolarmente interessante, in vetta e in coda, con sorprese e conferme. Possiamo quindi prevedere che difficilmente, da qui a primavera, ci annoieremo: infatti, nonostante gli attuali 7 punti di vantaggio della capolista Young Boys sul Basilea, il sostanziale equilibrio fra tutte le compagini fa pensare che, rispetto agli anni precedenti, difficilmente i conti si chiuderanno prima di maggio.

Dietro, la situazione è ancora più avvincente. Con la discesa in Challenge League, la scorsa stagione, del Vaduz, è scomparsa la “vittima designata” (che tanto designata non era, dal momento che ha spedito tra i cadetti, nelle due tornate precedenti, prima l’Aarau e dopo, addirittura, lo Zurigo). Il risultato è una classifica cortissima dietro, che vede racchiuse in 5 lunghezze ben 5 squadre: Losanna, Lugano, Thun, Lucerna e Sion. La cosa desta stupore, considerando che tre di queste hanno disputato (o lo stanno facendo, come nel caso dei bianconeri) l’Europa League e il Sion, lo scorso anno, è stato anche finalista della Coppa svizzera. Insomma, tantissimo equilibrio e, di conseguenza, tante emozioni.

Gialloneri bernesi ancora in testa, dunque. Il loro punto di forza resta la potenza fisica e una rosa di attaccanti che, nonostante l’assenza per infortunio di Hoarau (rientrato domenica per uno scampolo di partita), ha dimostrato di poter andare a rete contro chiunque: 35 i gol segnati, 9 in più del Basilea secondo in classifica e per numero di gol segnati. Di contro, la retroguardia è preda, talvolta, di spaventose amnesìe, nonostante i “soli” 13 gol subiti (con quella dello Zurigo, la meno battuta del torneo). Fatto importante, lo Young Boys ha trovato continuità: in un torneo come la Super League svizzera, è la chiave per arrivare in fondo.

Dietro, il Basilea, dopo una partenza disastrosa rispetto ai propri standard abituali, ha ritrovato la giusta concentrazione e, di conseguenza, i risultati. Chi sta, invece, crescendo, in silenzio ma con continuità, è il GCZ di Yakin: 9 partite di campionato con l’ex tecnico di Basilea e Sciaffusa in panchina, 9 risultati positivi, che significano sorpasso ai cugini dello Zurigo (sconfitti nettamente sul piano del gioco a Berna: la difesa è buona ma l’attacco, nonostante Dwamena, non è ancora all’altezza per un torneo di vertice) e terzo posto, a dieci punti dalla vetta della classifica. Il tutto, senza dimenticare il raggiungimento dei quarti di finale di Coppa svizzera, ottenuto in trasferta a spese del Losanna.

Chi appare, invece, in leggero calo, è il San Gallo. La squadra di Contini, che abbiamo visto giocare sabato sera, è apparsa lenta e macchinosa. Certo, il Lugano ha fatto bene: tuttavia, per provare a vincere, serviva un cambio di passo nel ritmo, che è invece mancato. Si tratta di capire se questo passagggio a vuoto sia o meno momentaneo. Ha invece ripreso a correre il Losanna, dopo la battuta d’arresto delle ultime settimane (tre sconfitte consecutive, tra campionato e Coppa svizzera): l’arrivo della nuova proprietà, i lavori per la costruzione del nuovo stadio, tutto lavora per un futuro roseo in riva al Lemano.

In coda, il fine settimana ha regalato sorrisi solo al Lugano. Lucerna e Thun (tutto sommato, i bernesi, senza demeritare) sono usciti battuti, in trasferta, e anche il Sion è stato travolto a Basilea. Quella dei vallesani è la situazione più delicata: al di là dell’ultimo posto (che, in questo periodo, non conta nulla), il popolo biancorosso s’interroga sulla mancata svolta da parte del nuovo tecnico Gabriel (3 partite, 2 sconfitte, 11 gol subiti). Certo, gli avversari erano difficilissimi (Young Boys e Basilea in trasferta, Zurigo al Tourbillon); tuttavia, le sconfitte sono state davvero pesanti.

Pesa anche la draconiana squalifica ai danni del presidente Constantin dopo i fatti di Lugano. Insomma, lo spettro di una stagione sul modello di quella dello Zurigo, due anni fa, aleggia pesante sul Vallese: da qua alla sosta, i biancorossi giocheranno due scontri diretti (Thun in casa e Lucerna in trasferta), oltre a vedersela con due compagini (San Gallo in trasferta e Grasshopper in casa nel prossimo fine settimana) abbastanza rognose. Insomma, serviranno punti per non passare un Natale difficile.

 

Published by
Silvano Pulga