Troppo spesso in passato la Coppa del Mondo di rugby league è stata accusata di troppa prevedibilità. E non senza ragione: per le big 3 Australia, Nuova Zelanda e Inghilterra si è spesso trattato in effetti di un lungo preambolo verso semifinali già prestabilite, in attesa di capire chi tra Kiwi e inglesi potesse andare a contendere ai Kangaroos la corona mondiale.
Questa Rugby League World Cup 2017, tuttavia, ci ha tenuto a distinguersi. Non sono state poche le sorprese, a partire dalla fase a gruppi: nella terza giornata Tonga, rafforzata anche grazie alle nuove regole sull’eleggibilità internazionale, ha piegato la Nuova Zelanda n. 2 del ranking RLIF con 22–28 figlio di una grande prova. Ma se sotto il coach David Kidwell i neozelandesi – alla prima sconfitta interna dal 2012 – mai hanno brillato, si tratta comunque di un risultato storico: mai una squadra di Tier 1 aveva perso contro una di Tier 2 in un Mondiale.
Nei quarti di finale, le sorprese sono continuate: sabato a Wellington la Nuova Zelanda ha nuovamente perso, stavolta contro le Fiji. E in una gara senza domani: 2-4 al Regional Stadium (solitamente Westpac Stadium) dopo 80′ roventi, tesissimi e tirati. Nessuna meta (seconda volta in tutta la storia della RLWC), punteggio basso ma tanta battaglia: NZ che non perdeva a Wellington dal 2007 (0-58 dall’Australia), esclusa per la prima volta dalle semifinali iridate. La fine di un’epoca.
Nelle altre sfide, straordinaria prova del Libano contro Tonga a Christchurch. Lontano dall’affezionatissima comunità libanese di Sydney, ma ugualmente a suo agio nel rettangolo di gioco: sapientemente guidati dalla coppia di mediani NRL Mitchell Moses-Robbie Farah, i Cedars hanno fatto sudare i tongani sino all’ultimo, in uno dei più bei match di questa RLWC (24-22).
In semifinale, Fiji troverà l’Australia, sinora a suo agio contro chiunque. Netto il 46-0 dei Kangaroos su Samoa, in verità in una versione molto sbiadita rispetto ai fasti di qualche anno fa. Valentine Holmes, estremo/ala dei Cronulla Sharks, è diventato il primo giocatore a segnare 5 mete in una gara di Coppa del Mondo, quasi perfetto Cameron Smith col suo 7/8 dalla piazzola.
Dall’altra parte del tabellone, Tonga aspetterà al varco l’Inghilterra. Il XIII di Wayne Bennett, australiano chiamato dai nemici storici inglesi per riportare un titolo che manca dal 1972, si è sbarazzato della Papua Nuova Guinea con un autoritario 36–6 a Melbourne. Sugli scudi soprattutto Jermaine McGillvary, ala degli Huddersfield Giants a quota 6 mete nella competizione.
ROLL OF HONOUR
Year: Winners/ Runners-up – in Host Country
1954: Great Britain/ France – in France
1957: Australia (1)/ Great Britain – in Australia
1960: Great Britain (1)/ Australia – in England
1968: Australia/ France – in Australia and New Zealand
1970: Australia/ Great Britain – in England
1972: Great Britain/ Australia – in France
1975 (2): Australia (1)/ England – worldwide
1977 (2): Australia/ Great Britain – Australia and New Zealand
1985-88: Australia/ New Zealand – worldwide
1989-92: Australia/ Great Britain – worldwide
1995: Australia/ England – in Great Britain
2000: Australia/ New Zealand – in UK and France
2008: New Zealand/ Australia – in Australia
2013: Australia/ New Zealand – in UK and France
Note:
(1) No final played
(2) Competition known as World Series
Summary: Played 14, Australia 10 titles, Great Britain 3, New Zealand 1
SEMI-FINAL ROUND
Friday, 24 November 2017
7pm AEST Australia v Fiji
Brisbane Stadium
Saturday, 25 November 2017
6om NZDT Tonga v England
Mt Smart Stadium, Auckland