Con la qualificazione del Perù, capaci di superare nello spareggio la Nuova Zelanda, abbiamo tutte le trentadue squadre che parteciperanno ai Mondiali in Russia al via il 14 giugno 2018. L’1 dicembre a Mosca verranno sorteggiati gli otto gironi. Ecco le quattro fasce in cui verranno suddivise le squadre.
PRIMA FASCIA: Russia, Germania, Brasile, Portogallo, Argentina, Belgio, Polonia, Francia.
In prima fascia troviamo la Russia padrona di casa più le prime sette del ranking FIFA. Germania e Brasile sono le grandi favorite per la vittoria finale; subito dietro Francia, Argentina e Portogallo. La Russia sarà il “sogno” delle squadre più forti delle altre fasce in quanto è sicuramente la più debole del lotto (anche se potrà contare sul fatto di giocare in casa). Leggermente sotto le altre ma da non sottovalutare invece la Polonia, che tra Euro 2016 e qualificazione ha fatto vedere di poter essere competitiva.
SECONDA FASCIA: Spagna, Perù, Svizzera, Inghilterra, Colombia, Messico, Uruguay, Croazia.
La Spagna sarà l’incubo delle otto della prima fascia. L’ottavo posto nel ranking infatti fa si che la squadra di Lopetegui si debba accontentare della seconda fascia, in cui è senza dubbio la formazione più forte. Stiamo infatti parlando di una delle grandi favorite insieme a Germania e Brasile. Grande attesa anche per l’Inghilterra, che sta ottenendo ottimi risultati a livello giovanile e potrebbe finalmente fare un percorso interessante in Russia. Dietro troviamo le sudamericane Colombia e Uruguay e la Croazia. Le prime due sono squadre molto solide e difficile da affrontare;i balcanici per livello tecnico potrebbero stare tranquillamente tra le prime otto ma hanno sempre fallito nei grandi appuntamenti. Chiudono la fascia Perù (tornerà ai Mondiali dopo trentasei anni), Messico e Svizzera (buona squadra, ma priva di un centravanti degno di questo nome).
TERZA FASCIA: Danimarca, Islanda, Costa Rica, Svezia, Tunisia, Egitto, Senegal, Iran.
Danimarca davanti a tutte, con un Eriksen ormai consacrato leader. Occhio però anche a Islanda (ormai realtà consolidata e non più sorpresa dopo i quarti di finale a Euro 2016 e il primo posto nel girone di qualificazione davanti alla Croazia), Svezia (purtroppo sappiamo tutti come si è qualificata), Egitto e Senegal (andate alla grande nelle qualificazioni africane). Più incognite invece per Costa Rica, Tunisia e Iran.
QUARTA FASCIA: Serbia, Nigeria, Australia, Giappone, Marocco, Panama, Corea del Sud, Arabia Saudita.
Classica fascia trabocchetto. Se Panama (già capace di fare un “miracolo” qualificandosi per la prima volta nella sua storia lasciando fuori clamorosamente gli USA) e Arabia Saudita (guidata da Bauza, che in un anno è passato dall’Argentina all’Arabia Saudita passando dagli Emirati Arabi) sembrano destinate al classico ruolo di “Cenerentole”, le altre squadre sono invece pericolosissime. Il talento offensivo di Serbia e Nigeria è notevole, così come l’organizzazione e la solidità di Giappone e Marocco (allenato dal geniale Renard e capace di qualificarsi senza subire neanche un gol). Qualche dubbio in più sull’Australia, che ha superato l’Honduras nello spareggio ma aveva faticato precedentemente.