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Russia 2018 – Il Portogallo d’Europa sa fare anche gol

Il Portogallo si qualifica al Mondiale di Russia 2018 il 10 ottobre 2017 proprio come l’avversaria della finale di Euro 2016, la Francia. Ma che fatica fanno Cristiano Ronaldo e compagni fianco a fianco con una Svizzera che pare indemoniata.

Comincia proprio così il gruppo B (quello degli iberici), con gli elvetici che sconfiggono per 2-0 i campioni d’Europa in carica: Embolo prima e Mehmedi poi mandano in estasi il St. Jakob-Park di Basilea per una vittoria che permette alla Svizzera di rimanere in testa al girone fino al ritorno del da Luz. Le otto partite successive, fino cioè alla penultima giornata, sono tutte vinte da ambedue le squadre, ma mentre per il Portogallo si tratta di una corsa agli armamenti, gli elvetici sperano in una fuga che non si concretizzerà mai: i verdes-vermelhos non scivoleranno più.

Il ritorno si gioca come fosse un vero play-off mondiale. Già perché mentre gli svizzeri cercavano disperatamente di allungare proprio per non trovarsi in questa situazione all’ultima giornata, i portoghesi inanellavano una serie di vittorie straripanti e alla fine la differenza reti finì per pendere spaventosamente in loro favore.

La partita si incanala a favore del Portogallo a fine primo tempo, con l’autogol di Djourou, poi ci pensa il tap-in del rossonero André Silva a decidere chi deve arrivare primo nel gruppo B. Scivolata sulle ginocchia per esultare e braccia sul viso in segno di dub: i campioni d’Europa scacciano le paure e si prendono la qualificazione alla fase finale del Mondiale.

Tira un sospiro di sollievo Fernando Santos, allenatore dello storico oro europeo, e Cristiano Ronaldo, capocannoniere del girone con 15 reti (su 32 messi a segno dal Portogallo, altri 9 li ha segnati proprio André Silva). Tira un sospiro di sollievo una Nazionale che ha meritato questo primo posto, ma ha dovuto soffrire tantissimo a fronte di una Svizzera che ha fatto tutto quello che ha potuto e forse anche qualcosa in più.

Il Portogallo si è imposto grazie al 4-4-2 a cui è passato Santos dopo la finale d’Europeo, soluzione più intelligente per valorizzare le fortissime ali, il reparto in cui questa nazionale sforna più talenti oltre ovviamente al centrocampo. In mediana ci si può sbizzarrire, da Carvalho a Moutinho passando per João Mário, André Gomes e Renato Sanches.

La decisione evidentemente è stata quella di togliere un uomo al centrocampo, che con uomini tanto forti può reggersi benissimo in piedi anche a due (finora i risultati stanno dando ragione al commissario tecnico portoghese) per giocare finalmente con le fasce. Cristiano Ronaldo e il milanista Silva creano una coppia d’attacco formidabile, impossibile da modificare almeno che uno dei due non finisca per giocare poco nella propria squadra o subisca un infortunio.

Questo è successo probabilmente per la scarsa capacità propositiva del Portogallo campione d’Europa (non più di 1 gol a partita), vincitore a suon di pareggi dopo essere arrivato terzo nel girone e spesso un po’ bloccato nel suo stesso modulo (non a caso l’inserimento di Quaresma è stato più volte necessario per allargare l’azione). Santos ha trovato questa soluzione, vedremo se la macchina da gol portoghese continuerà a funzionare in Russia.

Onore e responsabilità: da difendere c’è il titolo di Campione d’Europa, vietato farsi prendere a sberle nei gruppi perché l’obiettivo del Mondiale sarà di arrivare più a fondo possibile (e il possibile quale dovrebbe essere?). Ripetere le gesta del 2016 sembra impossibile, ma niente è impossibile.