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Russia 2018 – Uruguay, tanta concretezza e due attaccanti formidabili

Secondo classificato nel girone di qualificazione sudamericano con trentun punti conquistati, l’Uruguay ha però strappato il pass per la Russia solo all’ultima giornata battendo la Bolivia a Montevideo. Squadra ormai collaudata, la Celeste giocherà il suo terzo Mondiale consecutivo dopo aver raggiunto la semifinale nel 2010 e gli ottavi di finale nel 2014.

L’Uruguay è partito subito forte vincendo sei delle prime nove partite del girone, tra cui spiccano i 3-0 rifilati in casa a Cile e Colombia, e portandosi così al primo posto. A cavallo tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017 la squadra di Tabárez ha subito un netto calo perdendo tre incontri consecutivi con Cile, Brasile e Perù subendo ben nove gol. La partita decisiva per la qualificazione è stata così quella del 6 settembre, in cui l’Uruguay è andato a vincere 2-1 ad Asunción contro il Paraguay ritrovando la sua proverbiale garra charrúa. Le ultime due giornate mettevano infatti la Celeste di fronte a Venezuela e Bolivia, ultime due squadre della graduatoria. Quattro punti conquistati e biglietto per la Russia preso.

Tabárez, al dodicesimo anno sulla panchina uruguaiana, è il più longevo commissario tecnico sudamericano. L’ex allenatore di Cagliari e Milan è abituato a cambiare poco e così sarà anche in Russia. I punti forti della squadra sono i difensori centrali Godín e Giménez dell’Atlético Madrid e ovviamente i due attaccanti. Cavani è stato il capocannoniere del girone di qualificazione con dieci gol, unico ad andare in doppia cifra, e Suárez è andato in rete cinque volte pur saltando diverse partite. Riassumendo, quindici dei trentadue gol uruguaiani sono arrivati dai due attaccanti titolari. Più di un dubbio sulle fasce e a centrocampo, dove però potrà crescere notevolmente in questi mesi Bentancur.