Il 7 ottobre tocca anche al Costa Rica, che fatica qualcosina a strappare il biglietto per Russia 2018, ma era prevedibile. Da Brasile 2014 la squadra non si è rinnovata un granché e i senatori dell’epoca sono rimasti immutati, come a voler sfruttare al massimo una generazione di calciatori costaricani che non ha ancora degni eredi. Su tutti il capitano e idolo Bryan Ruiz, che tanto ci aveva fatto penare per il suo gol a Buffon ai gironi.
La Costa Rica arriva seconda nel girone CONCACAF di qualificazione, proprio come nel 2014 quando però il Messico (che era dovuto andare ai play-off intercontinentali) era molto distante in classifica, mentre quest’anno si qualifica con un pareggio sull’Honduras vista la debacle degli USA. Nulla di grave comunque, i costaricani hanno messo in cassaforte un obiettivo fortemente voluto e realizzabile aldilà di quanto bene o meno bene facciano le due nazionali concorrenti più blasonate: Messico e Stati Uniti.
Ma è proprio la vittoria a valanga contro gli statunitensi (il 4-0 di fine novembre alla seconda giornata) a incanalare verso una precisa direzione il corso del girone. I calciatori a stelle e strisce avevano già perso contro i messicani e, feriti dai colpi di testa di Venegas e Bolaños e dalla velocità di Campbell, hanno forse perso una sorta di percezione del pericolo-eliminazione.
Sono altre tre le vittorie costaricane nel girone, ma abbiamo scelto due pareggi come partite chiave della qualificazione: l’1-1 con il Messico e l’1-1 con l’Honduras. Il primo arriva il 5 settembre 2017 nella capitale, una gara importantissima visto che si giocava contro la prima in classifica e considerato che una sconfitta poteva significare rimettere tutto in discussione; la Costa Rica rischia di perderla, rimanendo sotto per l’autorete di Gamboa fino all’83’, poi arriva il golazo di Ureña. Il secondo pareggio è invece del 7 ottobre 2017 e simboleggia l’esito positivo alla richiesta costaricana d’esame Mondiale; è un 1-1 ancora più pazzo, perché dopo il gol honduregno di Eddie Hernández il gol che vale Russia 2018 arriva al 95′ dalla testa di Waston.
Esplode di gioia la squadra intera, tutti i costaricani che guardano o ascoltano la partita e anche i commentatori all’urlo El Mundial, esplode di gioia anche Óscar Ramírez che di questa Nazionale è l’allenatore dopo anni da vice. Viene premiata la sua assiduità nello sfruttare le qualità delle ali per cercare i traversoni: così la Costa Rica farà male alle avversarie mondiali. Intanto si festeggi pure la quinta qualificazione della storia, poi ci sarà il tempo per cercare di eguagliare il quarto di finale raggiunto nel 2014.