Superato il giro di boa di questa stagione regolare, ci sono quattro squadre (due per conference) che hanno sorpreso tutti gli addetti ai lavori per quanto fatto finora. Se finisse la stagione ora, sarebbero tutte ai playoff. A parte questo però, vediamo perché per tutte anche il solo essere in lotta per giocare a gennaio deve comunque essere già un ottimo risultato.
Partiamo dai Jacksonville Jaguars, squadra che negli ultimi otto anni ha perso ben centodue partite: peggio nella lega hanno fatto solo i Cleveland Browns. La franchigia della Florida era diventata quasi una “barzelletta”, con giocatori a fine carriera e scelte sbagliate al draft; tanto che qualche anno fa si vociferava addirittura di un fantascientifico spostamento della squadra a Londra. A parte l’irrealtà di questo fatto, tutte queste cose fanno capire perché il rendimento dei Jaguars in questo 2017 sia uno stravolgimento positivo. A oggi Jacksonville ha vinto cinque partite su otto battendo tutte la squadre di AFC affrontate in stagione. Cosa da non sottovalutare in ottica playoff. Molti dei meriti di questi successi vanno alla difesa, la migliore della lega statistiche alla mano. Se dovessimo scegliere un nome su tutti simbolo di questi Jaguars diremmo Calais Campbell, che a trentun anni sta vivendo la sua miglior stagione in carriera con ben undici sack messi a segno finora.
Passiamo ora ai Buffalo Bills, altra squadra che al momento giocherebbe i playoff nella AFC. Momento che i tifosi stanno aspettando da sedici anni: i Bills infatti, unica squadra nella lega, non sono mai andati ai playoff nel nuovo millennio. Ovviamente è ancora presto per dire se questa maledizione verrà spezzata, ma intanto a Buffalo stanno vedendo una squadra solida come non si vedeva da tempo e capace di tenere viva la AFC East (insieme ai Miami Dolphins), cosa mai facile vista la presenza dei New England Patriots. Sean McDermott sta facendo un ottimo lavoro a Buffalo, anche se va detto che le prossime partite contro Saints, Chargers, Chiefs e Patriots saranno molto difficili. Fondamentale sarà tenere sempre vivo il gioco sulle corse, con i Bills che sono quinti nella lega in questo fondamentale. Nonostante i non eccellenti numeri di McCoy e Tolbert, questi sono infatti decisivi per lo sviluppo del gioco di Buffalo.
Passiamo ora alla NFC e ai New Orleans Saints. Partiti con due sconfitte in una NFC South dove ci sono gli Atlanta Falcons (arrivati al Super Bowl la scorsa stagione) e i Carolina Panthers, nessuno avrebbe scommesso un dollaro sulla possibilità di trovare la squadra di Sean Payton in testa alla division alla fine della nona settimana. E invece è proprio quello che è successo, con la compagine della Louisiana capace di vincere sei partite consecutive, di cui cinque contro avversarie della NFC. La vittoria più importante è stato schieramento quella in casa dei Panthers nella terza settimana, con cui i Saints hanno dato la svolta alla stagione. Dopo anni pessimi da questo punto di vista, c’è stata una totale (ri)nascita della difesa, che ora viaggia a soli quindici punti concessi di media. merito di tutto il reparto, con menzioni speciali per Cameron Jordan e Marshon Lattimore.
Proseguiamo e chiudiamo con una squadra che sta giocando benissimo: i Los Angeles Rams di Sean McVay, il più giovane capo allenatore di sempre nella NFL. L’attacco dei californiana gira che è una meraviglia, come dimostrano i cinquantun punti segnato contro i (derelitti) New York Giants. Merito dei progressi fatti da Goff, Gurley e Watkins, ma anche del miglioramento pazzesco fatto da tutta la linea offensiva. Grazie a questa infatti Goff può gestire le sue azioni con molta più tranquillità della passata stagione. Il calendario ora opporrà i Rams a squadre con difese molto più forti di quelle affrontate finora e questo sarà un bel banco di prova per McVay. Molto probabilmente la NFC West verrà vinta dai Seattle Seahawks, ma, visto l’andamento degli ultimi anni, avere una squadra in gradi di giocarsela con loro è già un’ottima cosa.