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Russia 2018 – Mostraci il Messico, Chicharito

Il 1° settembre 2017 tocca al Messico: biglietto per Russia 2018 obliterato grazie all’1-0 al Panama a Città del Messico. Una vittoria che porta il nome di Lozano, ala del PSV Eindhoven e uno dei giovani più forti di questa Nazionale. Una squadra, il Messico, che effettivamente non ha portato molti nuovi ragazzi a rimpolpare la rosa: sono solo quattro o cinque i calciatori nati prima del ’92, ma questo non significa che degli aggiustamenti non possano essere effettuati entro il prossimo Mondiale (la media d’età è comunque attorno ai 27 anni, non alta).

L’altro lato della medaglia annuncia comunque uno zoccolo granitico, formato da diversi calciatori che hanno già avuto esperienza al Campionato del mondo. Parliamo del noto portiere Ochoa, del romanista Héctor Moreno, del mediano o terzino Andrés Guardado o ancora di Giovani dos Santos o del Chicharito Hernández. Tutti giocatori vicini o sopra alle cento presenze in Nazionale, agli ordini dal 2015 del colombiano Juan Carlos Osorio.

Il tecnico del Messico vince il girone della prima competizione importante: la Copa América Centenario, ma è al centro di una grande polemica dopo il 7-0 subito contro il Cile che vale l’eliminazione dalla coppa. “Imbarazzante incidente di calcio“, così chiede scusa ai tifosi, ma ha il tempo di rifarsi in Russia durante la Confederetions Cup 2017: qui il Messico arriva quarto, sconfitto solo da Germania e Portogallo. In mezzo c’è la qualificazione mondiale come prima classificata del girone di centro-e-nord-America.

I messicani superano senza problemi la prima fase scrematoria, poi sono fondamentali le vittorie per 2-0 sul Costa Rica, scavetto del Chicharito e incornata di Araujo, e il già citato 1-0 ai danni della Nazionale panamense. Uomini chiave di questo biennio sono il terzino del Porto ed ex Atalanta Layún, in linea con i diversi centrali a disposizione di Osorio (citiamo il romanista Moreno, l’ex Fiorentina Salcedo, il suo compagno al Porto Reyes e l’ormai capitano Hugo Ayala. Discorso diverso invece per l’ex Barcellona ed Hellas Verona Rafa Márquez, considerato da anni il miglior difensore messicano mai esistito e capitano fino alla Confederetions Cup di quest’anno, anche se è sembrato tagliato fuori durante questi ultimi mesi a parer mio verrà convocato per l’ultima manifestazione mondiale della sua carriera).

La mediana del 4-2-3-1 pare già roba di Hector Herrera e Jonathan dos Santos, mentre davanti si alternano calciatori di grande valore come Raúl Jiménez, Giovani dos Santos e Carlos Vela a sostegno della vera certezza: Javier Hernández. Il Chicharito ha trovato negli ultimi tre anni una continuità mai avuta, che riesce a levigare finalmente un potenziale straordinario. Attorniato da calciatori di livello molto elevato, in un Messico che è forse tra i più forti degli ultimi vent’anni, proverà a trascinare la propria Nazione verso uno storico quarto di finale.