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La miglior difesa è l’attacco

Spesso, nelle situazioni difficili, si tende a mascherare la tensione con una certa baldanza, quasi incoscienti del rischio che si corre. Fautori dell’assunto che “la miglior difesa è l’attacco”, cerchiamo di mantenere questo atteggiamento di fronte all’avversario, per fargli vedere che non abbiamo paura di lui. Anche lo spareggio tra Svezia e Italia sembra soggiacere a questo tipo di psicologia. In queste ultime ore sta crescendo l’attesa per questa doppia sfida, che giocoforza lascerà a casa una delle due Nazionali. Ma con l’attesa, che porta con sé timori e dubbi, crescono anche la sicurezza e le dichiarazioni di facciata dei due commissari tecnici.

Gian Piero Ventura sa bene che una eventuale mancata qualificazione dell’Italia non sarebbe contemplabile. Si tratterebbe di una vera e propria sciagura, capitata solamente una volta nella storia dei Mondiali. Era il 1958 quando la Nazionale, allora guidata da Alfredo Foni, mancò incredibilmente l’appuntamento con la competizione calcistica più prestigiosa. Che, scherzo del destino, si sarebbe svolto proprio in Svezia. Il ct italiano ha cominciato quindi a mostrare sicurezza di sé, non prendendo nemmeno in considerazione l’ipotesi di una eliminazione. Badate bene, di per sé l’atteggiamento non è sbagliato. “Andremo di sicuro al Mondiale”, “testa alla Svezia, ma sinceramente penso già agli stage e alle amichevoli con Inghilterra e Argentina”, “sarà difficile, ma l’Italia non può mancare all’appuntamento”: sono frasi che ci possono stare, visto l’importanza della posta in palio e il blasone della nostra Nazionale maggiore. L’errore, semmai, sarebbe quello di specchiarci nelle nostre qualità e ritenerci già qualificati solo per il fatto di chiamarci Italia.

Anche sul fronte Svezia si prova a stemperare la tensione alzando l’asticella, cercando nelle parole il conforto dall’incertezza. Il commissario tecnico Andersson va dicendo di essere tranquillo e che saranno i suoi giocatori a qualificarsi per la Russia (“Pressione? No, non posso dire di sentire su di me il peso delle aspettative di un’intera nazione. Ma voglio andare in Russia la prossima estate più di qualsiasi altra cosa al mondo, abbiamo tutto per vincere e i miei si sentono bene”). Che siano dichiarazioni di facciata o sentimenti reali non lo sappiamo. In Svezia sanno benissimo di partire con lo sfavore del pronostico. E che dovranno superare loro stessi per avere la meglio su un avversario di esperienza internazionale come l’Italia. Ma, come dicevamo, a volte la miglior difesa è l’attacco. E, spavalderia o meno, dire certe cose non è solamente di aiuto per se stessi. Può alzare la pressione quel tanto che basta per mandare in confusione gli avversari.

Il doppio impegno comincia ufficialmente con la gara di Solna di venerdì, ma le schermaglie sono già ampiamente cominciate.