Home » La differenza dei cambi

Il primo “passo falso” del Napoli in questo campionato ha evidenziato quelli che potrebbero essere i problemi dei partenopei fino a gennaio. Per la prima volta infatti la squadra di Sarri non ha fatto bottino pieno contro una formazione non di prima fascia, il ChievoVerona, ma la cosa più inconsueta rispetto a come ci avevano abituati gli azzurri è stata la carenza assoluta di palle gol. Il Napoli è sembrato stanco e provato dal ciclo che l’ha visto impegnato ogni tre giorni tra campionato e doppio impegno in Champions League contro il Manchester City, squadra che ha evidentemente spremuto i partenopei.

Nessuno dei tre attaccanti è riuscito a impensierire la difesa del ChievoVerona, con Sorrentino che ha compiuto un solo intervento, neanche troppo complicato, su Insigne nel secondo tempo. I campani sono così incappati nel loro secondo 0-0 nelle ultime quattro giornate di Serie A.

Molti erano preoccupati dell’infortunio di Ghoulam, ma il Napoli ha da quest’estate il suo sostituto sulla fascia sinistra. Stiamo parlando di Mario Rui, che non sarà un fenomeno, ma è in linea con le seconde linee delle pretendenti allo scudetto nel ruolo (la Juventus per esempio ha De Sciglio). L’ex giocatore di Empoli e Roma ha tra l’altro disputato una buona partita al Bentegodi, dimostrando di poter sostituire, seppur senza la stessa gamba e la stessa qualità, l’algerino.

In realtà il vero problema, come detto anche da Sarri nella conferenza stampa post partita (“Questo è un problema di natura fisica, dal punto di vista non tanto della quantità quanto della qualità di corsa. Oggi ci è mancato Milik”), è stata (e potrebbe essere anche in futuro) l’assenza di ricambi di qualità in attacco. L’allenatore dei campani ha detto che contro la squadra di Maran è mancato tremendamente Milik e l’assenza di un centravanti potente in partite così bloccate, soprattutto nell’ultima parte di gara, rischia di farsi sentire. Oltre a questo, l’unica vera alternativa ai tre titolarissimi è stata finora Ounas, che non sembra però ancora pronto per dare la svolta a partite come quella veronese. E infatti col suo ingresso in campo al posto di Callejón non c’è stato nessuno sprint. Ecco che torniamo al discorso dell’attaccante di peso. Il Napoli senza Milik è una squadra cui manca un’alternativa offensiva, intesa come tipo di calciatore con quelle caratteristiche. L’attaccante polacco cambierebbe le carte in tavola aggiungendo fisicità e potendo “catturare” palloni di testa anche contro difensori rocciosi come quelli clivensi. Questo consentirebbe alla squadra di avere uno sbocco offensivo in più, sia come soluzione di conclusione sia come sponda, cosa vitale nei finali di partite “sporche” come quella sotto la pioggia veronese.

Considerando che i gialloblù avevano subito otto reti nelle ultime due partite giocate, è comprensibile che abbiano fatto di tutto per puntare allo 0-0, meno prevedibile il fatto che ci sarebbero riusciti senza correre praticamente alcun rischio.

Il Napoli resta comunque primo e protagonista di un campionato fantastico finora, ma la classifica è corta (cinque squadre in cinque punti con Roma e Lazio che hanno entrambe un incontro da recuperare) e non c’è tempo per rilassarsi. Soprattutto considerando che un punto dietro c’è la Juventus, che per qualità della rosa resta la grande favorita per la vittoria finale. Fondamentale sarà arrivare davanti ai bianconeri allo scontro diretto dell’1 dicembre.

 

I partenopei sono e saranno questi fino al mercato e fino al recupero di Milik, quindi i tre titolari del tridente dovranno stringere i denti e ottimizzare tutte le loro energie per conquistare più punti possibili tra novembre e dicembre. Fare di necessità virtù, per continuare a inseguire un obiettivo storico.