Dura polemica Tami-Renzetti: “Rispetto dei ruoli”
Duro confronto a distanza tra Pierluigi Tami, tecnico del Lugano, e il presidente Renzetti (colpito tra l’altro, da un lieve malore al termine della partita giovedì sera, e costretto a un ricovero precauzionale), dopo le dichiarazioni del numero 1 bianconero al termine dell’incontro di Europa League in Repubblica Ceca.
Davanti ai microfoni della RSI (che oggi riportava le dichiarazioni di Tami, e dalla quale estraiamo i virgolettati) e ai taccuini dei numerosi inviati dei giornali ticinesi, il tecnico bianconero ha risposto, educatamente ma con grande fermezza, alle affermazioni del Pres subito dopo il fischio finale della partita contro il Viktoria: “Le dichiarazioni rese in pubblico dal presidente chiedono una risposta pubblica, a nome soprattutto dello staff e della squadra, che è mio dovere difendere e tutelare. Il calcio, in fondo, è un affare semplice, con ruoli ben definiti: i giocatori vannom in campo, gli allenatori allenano e decidono chi gioca, e i presidenti presiedono.”
Il tecnico originario di Clusone, vicino a Bergamo, è un fiume in piena: “Renzetti ha ragione nel dire che è lui a dirigere, pagare, e che ha la possibilità di prendere qualunque decisione voglia. Però, sul terreno di gioco, le scelte sono mie. Lo staff lavora con professionalità, i giocatori si impegnano a fondo, e queste polemiche ci destabilizzano. Lo sport è fatto di emozioni: ovviamente è bello quando si vince, meno quando si perde. Però, la squadra va sostenuta sempre.”
“La polemica su Bottani, che non c’entra, mi è dispiaciuta. Mattia ha giocato nello stesso ruolo con Zeman per una stagione, e nessuno ha avuto da ridire. Giovedì sera abbiamo fatto un buon primo tempo, così hanno detto anche persone considerate competenti. Le scelte fatte sono in nome del collettivo, e non dei singoli. Ora serve fare il bene sportivo della squadra, remare tutti nella stessa direzione. Sennò, si rischia di distruggere quanto di buono facciamo. Dimissioni? In questi momenti pensi a tutto, ma prevale l’affetto e il bene per la squadra, che mi sta dando le risposte che cercavo.”
La risposta del numero 1 bianconero non si è fatta attendere, ed è arrivata tramite una telefonata in diretta alla trasmissione Sportsera, sempre sulla RSI: “Se volessi fare l’allenatore, andrei da Tami prima della partita con la lista dei giocatori che vorrei vedere in campo. Nella realtà, vado in spogliatoio prima della partita e non gli telefono neppure per conoscere in anteprima come farà giocare la squadra” è stato l’esordio del presidente del Lugano.
Renzetti ha poi proseguito: “Giovedì giocavamo la partita più importante della stagione, per visibilità e valori economici in palio, contro una squadra forte, con spiccate caratteristiche offensive. Abbiamo affrontato il Viktoria con tre punte: contro lo Schötz, in Coppa Svizzera, abbiamo giocato con un atteggiamento meno spregiudicato, per dire”. Lo sfogo di Renzetti ha colpito anche la stampa sportiva: “Perché non c’è nessun giornalista che gli fa una domanda sulle ragioni di certe sue scelte tattiche? Perché nessuno gli ha mai domandato perché, in tutto l’anno, non ha mai fatto giocare la stessa formazione?”
Insomma, una situazione decisamente bollente. Non sappiamo se il presidente, convalescente dopo il lieve malore che lo ha colpito in Repubblica Ceca, domani sarà in Oberland bernese. Di sicuro, la squadra e il suo tecnico non giocheranno solo per i tre punti: sarà quindi importante vedere la risposta del gruppo.