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Rugby League World Cup 2017, 1/a giornata – Prova di forza delle big [VIDEO]

Si sono disputate le prime 4 partite della Rugby League World Cup 2017. Poche o forse nessuna quest’anno le sorprese, con l’Australia detentrice del titolo che è andata a spezzare la resistenza dell’Inghilterra con un solido 18-4 a Melbourne.

Davanti al pubblico del Melbourne Rectangular Stadium, i Kangaroos si sono sbarazzati degli inglesi rivali di sempre. Oltre al risultato, preventivabile eppure messo in discussione da un avversario ormai pronto alla sfida, da segnalare l’infortunio a Sam Burgess, che rischia di compromettere il cammino dei suoi nel resto del torneo.
Come spesso capita, l’Inghilterra parte pure bene: al 5′ Jermaine McGillvary, velocissima ala di Huddersfield, rompeva il ghiaccio per il 4-0, non arrotondato per una volta dal piede di Widdopp. Ma ci mettono poco, dall’altra parte, gli australiani; si riprendono subito: Matt Gillett e la stella Billly Slater bucano la difesa inglese nel giro di pochi minuti e alla mezzora i padroni di casa sono avanti. Il leitmotiv è sempre lo stesso e delude il gioco al piede di Gale e soci: il -14 finale è forse troppo severo, ma servirà ben altro in un’eventuale finale.

Grande festa a Port Moresby, capitale della Papua Nuova Guinea. Un paese dalle condizioni economiche particolari, eppure matto di rugby league. Se RLWC ha concesso ben 3 partite in casa ai Kumuls, un motivo ci sarà: pubblico caldissimo, entusiasmo alle stelle in un vero e proprio bagno di folla. I papuani, grazie al lavoro sul territorio e all’ingresso dei PNG Hunter nel sistema dei campionati australiani, hanno fatto passi da gigante: 50-6 a un Galles tramortito, non abituato all’intensità papuana e all’esplosività dei giocatori di Michael Marum.

Ad Auckland, prova di forza anche della Nuova Zelanda, forse data troppo presto in crisi da molti addetti ai lavori. I Kiwis hanno piegato un avversario in ascesa sulla scena internazionale, confermandosi la n. 2 del ranking RLIF e forse i veri avversari dei Kangaroos. Shaun Johnson calcia 5/7, in quella che è una pioggia di mete: ecco Rapana, lo stesso SJ, Takairangi, Nikorima, Liu, Tuivasa-Sheck e Asofa-Solomona. A nulla servono le mete samoane di Maumalo e Paulo.

Nell’ultima gara di sabato 28 ottobre, rotonda affermazione di Fiji, martellante nel primo tempo davanti agli impalpabili USA. Una meta dopo l’altra Jarryd Hayne e compagnia: lo stesso ex San Francisco 49ers è ora recordman di marcature al Mondiale, con 13 realizzazioni. Ci hanno capito poco, alla fine, gli americani, avversari dell’Italia il 5 novembre a Townsville.