Dopo un anno disastroso in giro per l’Europa, il rientro in Italia sembra aver rispolverato tutto il talento dell’ex capitano milanese. Proprio dalla città meneghina, dopo aver vinto due campionati italiani, una coppa Italia e una Supercoppa, ha avuto inizio il cammino da vagabondo sportivo di Alessandro Gentile tra fine 2016 e inizio 2017. Il mancato arrivo in NBA con gli Houston Rockets, qualche dichiarazione fuori luogo, la perdita della fascia di capitano fino all’addio consensuale con la società EA7 Milano e il presidente Livio Proli. Da lì tre mesi con il Panathinaikos e un mese con con l’Hapoel Gerusalemme. Successo in coppa di Grecia con i primi, titolo nazionale di Israele con i secondi. Ale Gentile però non incide, solo lontano parente di quel giocatore – talento e sregolatezza – che in maglia EA7 aveva sempre rappresentato il miglior esponente della nuova generazione della pallacanestro italiana, il nostro Golden Boy. Proprio l’Italia, che invece a causa della sua annata deludente, fece a meno di lui ad Eurobasket 2017.
A luglio di quest’anno ecco l’opportunità di riscossa, nella Virtus Bologna di suo fratello Stefano e dove già, proprio Ale, aveva iniziato a segnare i primi canestri nelle giovanili all’età di quattordici anni.
Con Bologna scocca subito la scintilla: 15 punti all’esordio nella sconfitta di Trento, e prestazioni che migliorano di partita in partita. Ale Gentile si erge subito a trascinatore offensivo e difensivo della squadra, viaggiando di media – a quattro gare dall’inizio della stagione – con 18.5 punti (27 il suo massimo stagionale contro Pesaro alla 3° giornata), 8.3 rimbalzi, quasi 3 palle recuperate a partita e 22.5 di valutazione.
Le premesse per fare una grande stagione – a livello individuale e di squadra – ci sono tutte. La Virtus può rappresentare per Alessandro Gentile un nuovo inizio, il punto di ripartenza dopo un anno difficile dentro e fuori dal campo. È stato fortemente voluto e desiderato dalla dirigenza, e inneggiato già in estate – fin dalla presentazione – dagli stessi tifosi bianconeri, consci del talento dell’uomo (non più ragazzo) ex Olimpia. Con Pietro Aradori forma la coppia azzurra cardine del quintetto virtussino, ma se l’ex Reggio Emilia è la guida emotiva dello spogliatoio, la stella più brillante in campo è senza dubbio quella di Alessandro Gentile. A suo agio in questo ruolo di leader riconosciuto da compagni e coach Alessandro Ramagli, che esaltano le doti dell’uomo in maglia numero 0 e di cui lo stesso ha bisogno per trovare quell’equilibrio e quella serenità che già negli ultimi mesi a Milano, e poi ad Atene e Gerusalemme, erano mancati.
La Virtus, 5° in campionato e forte di tre vittorie consecutive, ospiterà in questa quinta giornata – domenica alle 17:00 – i campioni d’Italia dell’Umana Reyer Venezia nell’ennesimo banco di prova non decisivo, ma fondamentale per testare il percorso del nuovo Alessandro Gentile e della sua Virtus Bologna.