Ventitré anni dopo il famoso “Breda al 76’” la storia si ripete, ma questa volta non è solo un gol che vale un pareggio, è un gol vittoria, una rete da 3 punti, che vale un derby che da queste parti è tutto, quasi come un campionato.
“Minala al 96’” entra di diritto nella storia granata, una gioia immensa per gli 800 fedelissimi presenti al Partenio – Lombardi che hanno visto soccombere il cavalluccio marino all’uno-due micidiale dei lupi con le reti di Krešić e dell’ex dal dente avvelenato Laverone. Proprio quando la partita sembrava essersi incanalata verso una sconfitta e la panchina di Bollini era attaccata a un filo, ecco la reazione della Salernitana: prima con un gol rocambolesco di Peter Pan Rodríguez, poi la magia di Sprocati, vero uomo in più di questa squadra. Al 96’ l’apoteosi: la Salernitana gioca con un uomo in meno (Rodríguez uscito per infortunio a cambi terminati), ma getta il cuore oltre l’ostacolo. Con una giocata d’altra categoria Sprocati trova Minala al centro dell’area di rigore, il quale con un colpo da biliardo insacca il gol del sorpasso, la rete del 3-2 per la squadra di Bollini.
Al gol del camerunese in città si è sentito un boato fortissimo, come se tutta Salerno si fosse trasformata in un unico grande stadio, un’unica grande curva. La fotografia più bella di questa fantastica domenica di calcio è la corsa della squadra sotto il settore ospiti, per un patto ormai consolidato tra la squadra e il tifo per puntare in alto in questo campionato.
Questa squadra ha dimostrato di avere un gran carattere, di non mollare mai e di saper recuperare le partite anche quando si mettono molto male, come dimostrato appunto nel derby o anche contro Parma e Pescara, recuperando in entrambi i casi due gol. La sensazione è che questo gruppo sia competitivo, e che possa giocarsela con chiunque a prescindere dai nomi o dal blasone. Al contrario, però, la formazione di Bollini palesa anche dei limiti: non riesce mai a passare in vantaggio e, di conseguenza, per iniziare a giocare sul serio deve prima prendere degli “schiaffi”.
Il derby di domenica però potrebbe essere la svolta per la compagine granata, la quale ora deve fare il salto di qualità necessario per far sognare tutta la torcida. Per fare questo passo c’è bisogno che l’Arechi torni a diventare quel fortino inespugnabile come è sempre accaduto nelle stagioni precedenti.