NCAA FOOTBALL – Texas e Oklahoma alla Fiera Statale
È ottobre e come ogni anno dal 1886 la città di Dallas apre le porte alla Fiera Statale del Texas. Per ventiquattro giorni consecutivi il Fair Park diventa il centro del mondo texano, meta di imprenditori di ogni genere in cerca di sponsor e pubblicità, ma anche di turisti curiosi di conoscere la tradizioni e lo stile di vita tipici del Lone Stare State. Bancarelle tracotanti di prelibatezze ad alto tasso lipidico, ruote panoramiche giganti, corse di maiali e acri di pick-up e furgoni in bella mostra, fanno da cornice all’evento da tutti considerato il vero fulcro della manifestazione: il Red River Showdown.
La vicinanza culturale e geografica fra il Texas e l’Oklahoma non ha mai agito da deterrente: quando due dei più importanti programmi di football della nazione si trovano divisi dal solo percorso del Red River (uno dei principali affluenti di destra del Mississippi), la rivalità sportiva è presto fatta. Quella che si gioca al Cotton Bowl è da sempre LA partita, cerchiata in rosso sui calendari di giocatori e tifosi di entrambe le università.
“It’s Christmas in October!” e come potremmo dargli torto. In migliaia salgono da Austin e scendono da Norman per l’evento; i fortunati possessori di un biglietto colorano le gradinate dell’impianto di cremisi e arancione, divisi perfettamente a metà. Il gioco del football non va più inteso come una semplice attività ludica, ma prende i connotati di predominanza e prevaricazione di un campus nei confronti dell’altro; nel momento stesso in cui le squadre scendono in campo, il delirio raggiunge il suo apice. Le bande suonano, il volume delle voci decolla: per evitare un anno di sfottò la vittoria è l’unica alternativa.
Persa la terza piazza nella classifica di merito dopo l’inaspettato stop casalingo contro Iowa State, gli Oklahoma Sooners (#12) necessitano di ritrovare la freschezza di inizio stagione; per farlo si affidano ancora all’estro del quarterback Baker Mayfield. I Texas Longhorns, dalla loro parte, arrivano al match caricati a molla dalla vittoria contro Kansas State. Per Lincoln Riley e Tom Herman, allenatori delle squadre, è l’esordio in questa rivalità; entrambi provano a mascherare la tensione sotto gli occhiali da sole, ma sanno bene che la partita si giocherà a viso aperto e nervi scoperti.
Oklahoma è un rullo compressore: con due drive da 85 e 80 yards segna due touchdown nel primo tempo, portandosi sul 20-0. Texas riesce a rimanere in carreggiata grazie a una meta e a un field goal prima dell’intervallo. La gara, che per due periodi sembrava già indirizzata, inizia a prendere vita nella terza frazione di gioco. Sam Ehlinger, lanciatore titolare al primo anno in quel di Austin, si carica sulle spalle l’attacco dei Longhorns, portandoli prima ad accorciare le distanze, poi a sorpassare gli avversari nel punteggio in pieno quarto quarto.
Mayfield, malconcio dopo una botta subita in un azione di gioco, non si da per vinto e rientra sul rettangolo verde per mettere Oklahoma di nuovo in carreggiata. Nonostante il dolore alla spalla, il QB originario di Austin (da ragazzo ha frequentato la stessa scuola di Ehlinger) vede in profondità un liberissimo Mark Andrews che corre in end zone e riconsegna le chiavi della vittoria in mano ai Sooners. Il cronometro è impietoso e Texas ha un ultimo drive per riacciuffare la contesa. Anche Ehlinger deve a stringere i denti a causa di un duro contrasto; in tandem con il suo vice, Shane Buechele, non riesce però nell’impresa di riportare la propria squadra in zona pericolosa ed è costretto a deporre le armi.
Al Cotton Bowl di Dallas il Red River Showdown 2017 termina 29-24 in favore dei Sooners. Grazie alla vittoria ottenuta Riley e i suoi ragazzi rimangono nel radar delle pretendenti al playoff di gennaio. La gioia nel dopo partita è palpabile e trova sfogo con la consegna del Golden Hat, trofeo a forma di cappello da cowboy di colore oro, che l’università vincitrice del match può custodire nella propria bacheca fino alla prossima edizione. È Mayfield, neanche a dirlo, a rubare la scena: in faccia agli avversari appena sconfitti, decide di girovagare sul campo con il “copricapo” in testa, festeggiando assieme a i compagni sotto le gradinate. Per il secondo anno di fila il “Fiume Rosso” è dominio dell’Oklahoma.