Editoriali

Il morso di Icardi

Mauro Icardi entra nella storia del derby di Milano ergendosi a eroe nerazzurro. In un secondo tempo in cui l’Inter ha sofferto tremendamente, l’attaccante argentino ha saputo cambiare il corso dell’incontro nel miglior momento del Milan. Grazie al suo pressing infatti è nata l’azione che ha poi portato all’assist di Perišić (che sui diciotto totali in nerazzzurro ne ha confezionati undici per Icardi). In quel momento la squadra di Spalletti era in completa balia dell’avversario, ma ha saputo rimettere la testa avanti col suo campione più grande.

Dopo aver scaldato la panchina nelle due partite decisive dell’Argentina, il numero nove è tornato con un carica agonistica incredibile, ancora più “potente” del solito. A oggi è sicuramente una delle tre prime punte più forti del mondo, e i numeri di questa stagione sono già impressionanti. Nove gol in otto partite, tra cui la tripletta nel derby e la doppietta contro la Roma all’Olimpico. Numeri che danno fiducia all’ambiente in vista della montagna da scalare sabato prossimo al San Paolo in  casa della capolista Napoli.

Il Milan ha giocato un ottimo secondo tempo, ma quello che conta alla fine sono i gol e il tabellino dice Icardi-Milan 3-2. Stupendo il primo centro nel derby, con l’anticipo secco (specialità della casa, come quello di testa contro la Fiorentina) sul difensore e l’angolo perfetto trovato per battere Donnarumma. A chiudere la serata perfetta poi la trasformazione del calcio di rigore decisivo al 90′ con il pallone che in quel momento ha un peso specifico di una palla medica da cinque chili.

In Serie A l’argentino ha segnato 80 reti in 132 partite per un’impressionante media di un gol più di un gol ogni due partite. Nelle ultime tre stagioni ha superato in due occasioni le venti reti in campionato e molto probabilmente questo verrà anche quest’anno. Come in occasione del 2-1, anche colpendo il pallone in modo sporco riesce a essere letale. questo proprio perché gli scorre il gol nel sangue.

Icardi in questo momento in area di rigore è una sentenza; basta infatti lasciargli un centimetro per essere puniti. Per i difensori è come trovarsi a tu per tu con un serpente velenoso: sai che facendo un passo falso non avrai scampo e verrai morso letalmente. E così è per tutti, in particolare negli scontri diretti: lo è stato per la Roma prima e per il Milan ora per esempio. Il fatto che il “biscione” sia il simbolo dell’Inter rende ancora più accattivante il paragone con il serpente. Sarà interessante ora vedere se la difesa meno battuta del campionato, quella del Napoli, riuscirà a trovare in tempo l’antidoto per il veleno di Icardi.

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Riccardo Bozzano