Lugano, Tami: “Deluso e arrabbiato per l’atteggiamento”
Dal nostrro inviato a Lugano (CH)
Incontriamo Pieluigi Tami, allenatore del Lugano, al termine della partita casalinga contro il Basilea. Il tecnico ticinese è apparso piuttosto arrabbiato con la sua squadra. Ecco le sue principali dichiarazioni: “Non voglio cercare alibi nella forza dell’avversario: se vogliamo fare risultato, dobbiamo andare in campo con una rabbia e una mentalità differenti. Inutile parlare di tecnica e di tattica quando non cerchi i duelli o quando ci vai tirando indietro la gamba: se fai così, le parole non servono. Per fortuna oggi abbiamo incontrato i campioni svizzeri: se avessimo avuto di fronte il Losanna, il Thun o altre squadre che lottano per la salvezza, il risultato sarebbe stato identico, e con ben altre conseguenze.”
“Sono deluso dalla prestazione della mia squadra. Prima di tutto voglio un’altra cattiveria, un altro atteggiamento: eravamo molli, lenti e impacciati: non è questa la squadra che voglio. Ci sono giocatori che hanno completamente sbagliato l’approccio alla partita. Bisognerà cambiare registro da subito: pretenderò questo atteggiamento sin da subito. Giocherà chi mi dimostrerà di essere pronto a dare tutto. Me la devono spiegare loro questa mancanza di voglia, perché mi sono veramente troppo arrabbiato nel vedere ciò che è successo.”
“In due dei loro gol sono stati anche fortunati, è vero, mentre a noi la sorte ha decisamente voltato le spalle: però, nel primo e nel terzo gol sono entrati in area con facilità e hanno fatto ciò che volevano: non m stanno bene questa cose. Se qualcuno è in un momento nel quale tira indietro la gamba, deve star fuori: metterò in campo chi può e vuole metterci la gamba. Non accetto questi atteggiamenti, ci si prende in giro così, e non va bene. Non voglio fare nomi, ma c’è qualcuno che non ha assolutamente dimostrato di avere un livello agonistico e mentakle all’altezza di un campionato come la Super League.”
“Ora voglio anche riflettere su quanto accaduto. Sono molto arrabbiato e non voglio sentire scuse, chiacchiere su tattiche, schieramenti e altro: non c’entra nulla. Abbiamo perso dal primo all’ultimo minuto quasi tutti i duelli. Bisogna lavorare, lavorare di più: chi riuscirà a tenere il ritmo andrà in campo, gli altri resteranno nello spogliatoio. Si combatte tutti assieme: se ci sono 3/4 elementi che tirano indietro la gamba, vuol dire che metà squadra è fuori dal gioco. Io ho visto gli altri che menavano: Steffen, Serey Die. Noi, invece siamo riusciti a prenderle e a uscire con due cartelllini gialli. Siamo dei polli, e io i polli in squadra non li voglio.”
“Mi dicevano quelli dello staff del Basilea che loro sono sotto pressione: ecco, lo hanno dimostrato, noi no. Ci saranno conseguenze, tirerò le somme rispetto a ciò che ho visto. Il tempo delle parole è finito, ora ci vogliono fatti e attributi. Non ho paura delle scelte di Renzetti, sono preoccupato dalla debolezza della squadra. Si riparte già da domani, voglio vedere un atteggiamento diverso anche già domani (oggi ndr): nell’allenamento defatigante: dovranno indossare i parastinchi.”