Primo Piano

In principio furono Lana e Capra…

Quello che si disputerà domenica sera, alle ore 20.45, sarà il 219esimo “Derby della Madonnina” della storia. Una stracittadina che metterà di fronte due squadre alla ricerca di punti, per motivi diversi: l’Inter e Spalletti per confermare una classifica che la vede al secondo posto, come non succedeva da tempo, appaiata alla Juventus; il Milan e Montella per rinfrancare le proprie ambizioni europee. Sarà come sempre una gara dalle mille sfaccettature, nella quale, oltre all’aspetto puramente tecnico, serviranno lucidità e condizione mentale. Fino a questo momento, nel computo totale delle partite disputate, l’Inter è leggermente avanti (77 vittorie per i nerazzurri, 75 per i rossoneri, 66 i pareggi), anche se il successo gli manca dal 13 settembre 2015, quando si impose di misura grazie al gol di Guarín. Lo scorso anno entrambe le sfide finirono sul risultato di 2-2: il derby di andata vide l’Inter pareggiare in pieno recupero, mentre nel ritorno la stessa sorte avvenne ma a parti inverse.

Ma tornando alla storia, il primo derby si disputò il 10 gennaio 1909, presso il Campo Milan di Porta Manforte: prevalsero i rossoneri, per 3-2, grazie alle reti di Treré, Laich e Lana. Proprio quest’ultimo calciatore, Pietro Lana, ebbe una storia particolare: soprannominato Fantaccino per la sua bassa statura, era stato uno dei dissidenti che nel 1908 fondarono l’Inter. Ma aveva fatto quasi immediatamente ritorno al Milan. Giusto in tempo per segnare una delle reti del Diavolo proprio contro i cugini. Passò un anno prima che l’Inter potesse riprendere la sua rivincita. E che rivincita, visto che i nerazzurri si imposero per 5-0. A segno, su tutti, il 23enne Giovanni Capra, che segnò una tripletta. Insomma, i primi due scontri cittadini si risolsero grazie a due calciatori dai cognomi… ovini. Tra l’altro, Giovanni non fu il solo a chiamarsi Capra che giocò e segnò in un derby. A cavallo tra il ’36 e il ’38 Egidio Capra (detto Mao, abbreviazione di Maometto, per il colore olivastro della sua pelle) realizzò tre reti nella stracittadina con la maglia del Milan.

Un’altra piccola curiosità, per quanto riguarda i “cognomi particolari”, è legata al derby di Coppa Italia 1984-85, vinto dal Milan per 2-1. La rete decisiva, per il Diavolo, fu realizzata da un certo Andrea Icardi, naturalmente solo omonimo dell’attuale Maurito dell’Inter. Il centrocampista giocò in rossonero per sette stagioni (anche le due della retrocessione in B) e fu ceduto all’Atalanta nel 1986 nell’ambito dell’operazione che portò a Milano la promettente ala Roberto Donadoni.
Piccoli aneddoti di un derby che ogni volta rinnova il suo spettacolo.