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Svizzera, a Lisbona per la consacrazione definitiva

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Il bilancio della Svizzera, in questo girone di qualificazione mondiale, è il più positivo possibile: nove vittorie consecutive, a punteggio pieno (impresa riuscita solo alla Germania campione del mondo), con tre lunghezze di vantaggio sul Portogallo campione d’Europa, e lo scontro diretto da giocare martedì sera. Di più non era possibile fare. Certo, sarebbe stato meglio segnare qualche gol in più, visto che i lusitani ne hanno fatti 30, rispetto ai 23 degli elvetici. Tuttavia, martedì sera, a Lisbona, i rossocrociati scenderanno in campo con tre lunghezze di vantaggio, e avranno a disposizione due risultati su tre.

Ieri sera, contro un’Ungheria non certo irresistibile, la Nati, di scena al St Jacob-Park, ha messo a segno 5 reti (a 2), chiudendo di fatto la pratica magiara già nella prima frazione. Vlado Petković ha iniziato con prudenza: dal momento che bastava solo un pareggio, ha tenuto in panchina i diffidati Rodríguez, Dzemaili, Mehmedi e Lang.

I rincalzi, però, diretti da un Xhaka in ottima serata, sono passati in vantaggio già al 18, grazie proprio al giocatore in forza all’Arsenal, che ha sfruttato un clamoroso svarione del portiere avversario Gulacsi. Due minuti più tardi, anche la fortuna ha guardato benevolmente i rossocrociati: il tocco di un avversario, infatti, 2′ dopo, ha reso imparabile un bel destro a giro di di Frei. Prima dell’intervallo, Zuber ha messo a segno la terza rete per la Svizzera, mettendo in cassaforte il risultato.

Nel secondo tempo, la Nati ha giocato soprattutto per non farsi male, con la testa a Lisbona: le reti ancora di Zuber (49′) e di Lichtsteiner (83′) per i rossocrociati, e di Guzmics (59′ e Ugrai (89′) per gli ungheresi hanno quindi chiuso l’incontro, rimandando, appunto, a martedì sera, la sentenza definitiva.

Qual’è il bilancio di questo incontro? Intanto l’ennesima conferma della crescita mentale della Nati: vero, il girone non era irresistibile, tutto quello che si vuole. Però, la squadra di Vlado Petković ha dimostrato di saper tenere alta la tensione (cosa che, per esempio, è mancata agli azzurri contro la Macedonia a Torino, venerdì sera). Inoltre, i sostituti, da Zuber a Moubandje, hanno risposto molto bene alla chiamata. In mezzo, Xhaka, Shaqiri, Frei e l’atalantino Freuler hanno giocato un’ottima partita. Insufficiente, invece, la prestazione, davanti, di Seferović il quale, però, martedì giocherà nel suo stadio, davanti al suo pubblico: e questo potrà sicuramente fare la differenza.

Martedì sera, dunque. Il Portogallo, ieri, ha fatto suoi i tre punti sul campo di Andorra, come previsto: ma non pè stata una passeggiata. I lusitani hanno incontrato diverse difficoltà sul campo sintetico dei pirenaici e, alla fine, Santos ha dovuto estrarre dal cilindro l’arma letale: quel CR7 tenuto prudenzialmente a riposo in quanto non in perfetta forma, e diffidato. Ed è stato proprio il fuoriclasse del Real Madrid a risolvere l’incontro, andando a segno al 63′ e tenendo costantemente in apprensione la retroguardia avversaria.

Probabilmente, sarà proprio il numero 7 del Portogallo l’uomo decisivo, nel bene e nel male, nella sfida di martedì. A Basilea, all’andata, il Pallone d’Oro era assente per infortunio; e, anche ieri sera, i lusitani hanno dimostrato che molto del loro potenziale offensivo ruota attorno a Cristiano Ronaldo. Buona parte delle speranze di qualificazione dei Campioni d’Europa appare affidato ai piedi, all’estro e alla forma del fuoriclasse di Madeira.

La Svizzera, quindi, dovrà provare a limitarlo: tuttavia, non bisognerà fare l’errore di chiudere la saracinesca e basta. La Nati, anche ieri sera, ha dimostrato di avere un buon potenziale offensivo, Shaqiri non ha segnato, ma ha dimostrato di avere superato i propri problemi fisici: Freuler si è disimpegnato bene come trequartista, come dicevamo sopra, e lo Zuber visto ieri sera potrebbe essere un’arma in più. Insomma, sarà una prova decisiva: e questa Svizzera, che si è riscoperta squadra di prima fascia, e non più rincalzo, avrà tutte le carte in regola per giocarsela.