NCAA FOOTBALL – Clemson e Alabama continuano a dettare legge; Rudolph riporta OKState in carreggiata
Ben ritrovati con il consueto appuntamento del mercoledì, che vi porta nei campus di tutta America per conoscere i risultati dell’ultimo weekend di College Football.
Oltre alla gara tra Washington State e USC di cui vi abbiamo già ampiamente parlato, l’altro big match della settimana vede opposti i Virginia Tech Hokies (#16) e i Clemson Tigers (#2), campioni uscenti del torneo. Con le due formazioni ancora imbattute, lo scontro è la riproposizione dell’ACC Championship dello scorso dicembre. In una conference apertissima a qualsiasi risultato, la partita può essere considerata per entrambe un crocevia importante nel proseguo del cammino stagionale. Nell’inferno di Blacksburg la mente di Kelly Bryant rimane di ghiaccio: il giovane quarterback di Clemson veste i panni de “Il fu Deshaun Watson” e sfodera una prestazione di assoluto livello, comandando un attacco, partita dopo partita, sempre più preciso e conscio delle proprie potenzialità. Il periodo refrattario fra la fine dell’era Watson e la scoperta di una nuova stella è già bello che terminato. I Tigers sono padroni sul campo e riescono nell’intento di ammutolire i 162 decibel registrati sabato sera al Lane Stadium (quinto stadio più rumoroso nella storia del College Football). Le note “enter sandman” all’ingresso in campo (cliccate qui per quattro minuti da brividi) non bastano agli Hokies per spaventare gli avversari e costringerli alla resa; Virginia Tech perde 31-17 ed è ora costretta ad inseguire i rivali per un posto nel Championship di quest’anno.
Continua a vele spiegate l’ammiraglia Alabama (#1) che schiaccia senza repliche Ole Miss 66-3. Tutto fin troppo facile per i Crimson Tide che dominano il possesso dell’ovale e marcano una meta dopo l’altra; al termine dei sessanta minuti di gioco effettivi il tabellino parla chiaro: 613 yards totali conquistate, grazie ad una prova maiuscola di Jalen Hurts che chiude con 12 su 19, 197 yards e 2 TD al lancio, a cui vanno aggiunte 101 yards e 1 TD su corsa. Tornano alla vittoria gli Oklahoma State Cowboys (#15) che passano a Lubbock contro Texas Tech 41-34. Mason Rudolph, dopo l’opaca prestazione contro TCU, torna ad essere Mason Rudolph e conduce i compagni con una gara di sostanza: 27 lanci completati su 38, 376 yards e 3 TD. Anche la coppia Hill-Washington riprende da dove aveva lasciato quattordici giorni fa in quel di Pittsburgh, portando in saccoccia 291 yards combinate.
La “panchina” dei Tennessee Volunteers è la più calda d’America dopo la sconfitta per 41-0 contro i Georgia Bulldogs (#7). Sono tempi duri per coach Butch Jones, anche lui spettatore pagante (e arrabbiato) in quella che è la prima sconfitta senza segnare un punto dei Vols dal 1994. Il suo futuro nel programma è in forte dubbio; la scusa di “non avere un roster profondo” trova conferma nelle difficoltà emerse sul campo, ma non è un alibi per la pochezza del gioco espresso sin qui. Georgia, d’altro canto, continua la propria ascesa nella classifica di gradimento con l’ennesima prova di forza e compattezza. Alabama è avvisata: per la corsa alla SEC ci sono anche i Bulldogs. Sconforto anche a Baton Rouge dove LSU (#25) perde 24-21 contro i modesti Troy Trojans. Guidata da un ispiratissimo Brandon Silvers, l’università di Troy fa dimenticare ai propri tifosi la rimonta subita contro i Tigers nel 2008, quando furono gettati alle ortiche 28 punti di vantaggio all’intervallo, in quello che è ancora il comeback più grande nella storia del programma della Louisiana.
Le classifiche sono cambiate, il ranking si è modificato in base ai risultati: per rimanere sempre aggiornati, cliccate su questo link, dove troverete le graduatorie di tutte le Conference FBS e l’andamento delle squadre nella Top-25.