Lugano, Renzetti: “Tami resta, perché sta lavorando bene”
Conferenza stampa, oggi pomeriggio, per il presidente del Lugano Angelo Renzetti, trasmessa in diretta sulla pagina Facebook della società bianconera. Ecco le sue principali dichiarazioni: “Il momento è difficile. Pensavamo di fare una stagione più tranquilla, e invece tutto ci sta precipitando addosso come una valanga. Ho bisogno dell’aiuto di tutti: squadra, staff, e anche pubblico e mass media. La nostra è una piccola società, con un budget limitato, che si sta facendo strada contro difficoltà oggettive: il pubblico allo stadio è poco, ci è toccato fare l’Europa League a Lucerna, con tutte le difficoltà del caso: addirittura, giovedì sera, c’era il Gottardo chiuso per lavori! Io sono da solo, in un’impresa forse più grande di noi. Chiedo a tutti di aiutarci: il Lugano è importante anche per il vostro lavoro di giornalisti. Vi chiedo attenzione e sensibilità per il nostro lavoro. Ho portato con me due giocatori, il responsabile dell’area tecnica, e ho deciso all’ultimo istante: Tami non c’è semplicemente perché si trova all’estero, non per scelta.”
“Chiedo a tutti di fare attenzione: Sabbatini ha firmato un contratto per tre anni, chiaro, con tutte le clausole scritte bene. Però qualcuno ha scritto che c’erano delel voci, che voleva un ritocco dell’ingaggio e altre cose. Evidentemente, qualcuno ha fatto una telefonata, e qualcun altro c’è cascato. Cedere il Lugano? Ogni tanto si presenta qualucuno, ma poi non c’è mai niente di serio dietro. Il Lugano è una società sana, per acquistarla ci vogliono soldi veri. E, invece, qualcuno vorrebbe una società carica di debiti, per specularci sopra. Io, se si presenta qualcuno che mi paga il Lugano il giusto, lo cedo anche, così come preferirei che venisse qualcuno ad aiutarmi. Ma, per ora, non si è visto ancora nessuno.”
“Tami sta lavorando bene. Potrà anche aver commesso degli errori, ma sta studiando la sua squadra, potrà darci delle soddisfazioni. Al di là dei costi della sostituzione di un intero staff, lui lo conosco, so come lavora, e prendere un altro sarebbe un salto nel buio. Poi, per salvare la squadra, sono disposto a tutto: tuttavia, per ora, non è nelle mie intenzioni sostituire il tecnico. Non possiamo permetterci di fare arrivare qua una persona che deve capire e imparare.”
“La nostra intenzione è quella di rimanere attaccati alle squadre che ci precedono, e di arrivare alla fine del girone d’andata in una posizione di classifica che ci permetta di poter, nel girone di ritorno, lottare per mantenere la Categoria. La cessione di Schäppi? Dopo l’arrivo di Daprelà, era diventato il terzo terzino, non era giusto tenerlo qua. Tra l’altro, è arrivato gratis, lo abbiamo ceduto per 130.000 franchi. Ringrazio tra l’altro i tifosi che ci hanno seguito a Lucerna: non era facile, è stata una grande dimostrazione d’affetto nei confronti della squadra.”
Erano presenti anche capitan Sabbatini e Sulmoni. L’uruguagio: “Gli errori li facciamo tutti. Col GCZ abbiamo dominato, ma i nostri errori, anche i miei, hanno cambiato gli equilibri. Purtroppo la mancanza dei risultati pesa mentalmente. Cosa non va? Se lo capissimo, avremmo già risolto parte dei nostri problemi…” Sulmoni: “Ai compagni che non hanno ancora capito la situazione, spiegheremo che bisognerà ripartire da zero, dimenticando i successi dell’anno scorso. Questa è una società dove si lavora bene, e anche i giocatori nuovi, come Gerndt, se ne sono accorti. Noi giochiamo sempre per vincere, non facciamo calcoli. Ringraziamo chi scrive di noi in modo corretto, e non pubblica magari interviste subdole, che destabilizzano l’ambiente. Il Lugano è un patrimonio di tutti, in particolare dei giovani.”