Tutto procede estremamente veloce in NFL. Una generazione nasce e muore nel giro di qualche settimana. Vinci un giro sulla giostra, ti fai male e sotto un altro. La NFL ha il metabolismo di un insetto, e il tuo destino di giocatore, per quanto promettente possa sembrare, viene distrutto come il suddetto coleottero in autostrada.
Il ruolo di quarterback è leggermente più lento. Di QB bravi ce n’è pochi, di eccellenti forse due o tre, sicuramente meno di dieci. Su 32 squadre. Se sei anche solo sufficiente, forse ti terrai il posto per qualche anno e sarai al riparo da infortuni e giovani rookie scalpitanti.
Derek Carr e Marcus Mariota potrebbero però diventare simboli di una generazione di registi morente, nonostante sia nel fior fiore degli anni.
Entrambi sono al timone di due realtà nascenti, sono stati scelti a un anno di distanza e entrambi possiedono una linea offensiva che, in teoria, dovrebbe tenerli in salute. Ecco, la salute è un’altra cosa che li accomuna. O la mancanza di essa.
Domenica due infortuni: per Carr la schiena, per Mariota la gamba. Per i tifosi è un deja-vu: nell’ultima settimana di gioco del 2016, i due quarterback si fecero male proprio alle soglie dei Playoff, impedendo ai Titans di Mariota di qualificarsi e rendendo il primo turno un incubo per i Raiders orfani del loro astro nascente.
Ricorsi della storia, con due individui separati da migliaia di chilometri ma che stanno incredibilmente avendo carriera dalle sfortuna parallele. Inutile negarlo: Titans-Raiders è la finale della AFC che tutti ci aspettiamo si possa vedere già da questa stagione. I guai fisici dei due condottieri stanno lentamente allontanando questa possibilità, ma ciò che è peggio (dipende dal punto di vista) è che il californiano e l’hawaiano stanno cambiando con le loro sfortune il metabolismo del loro ruolo.
Ora ci sono Dak Prescott e DeShaun Watson, scelti nel 2016 e 2017. La disfatta dei Titans con i Texans di Watson è stata un estremamente veloce cambio di testimone. DeShone Kizer è titolare a Cleveland e Mitch Trubisky lo sarà a Chicago molto molto presto. Lamar Jackson, John Rosen e soprattutto Sam Darnold andranno al primo giro del prossimo draft.
Tennessee e Oakland, nel frattempo, perdono terreno. I Titans hanno a che fare con i Texans, come detto, mentre i Raiders con Broncos (che li hanno battutti nettamente, non guardate il 16-10 finale) e Chiefs. E questo solo nella loro division.
È plausibile ipotizzare che Carr e Mariota, quindi, non avranno la fortuna di Peyton Manning e Tom Brady. Quei due dominavano la loro division, la loro conference, pensavano con calma ai Playoff per poi scontrarsi lì e giocarsi il Super Bowl, la gloria, la solidità del posto di lavoro. A Derek e Marcus ciò non è concesso. Il ricambio non si muove su tempi pachidermici, ormai anche per i quarterback il disagio sta diventando palpabile, l’impazienza vera, calcolabile.
Conseguenza di tipo “millennial”, pura sfortuna oppure di Peyton e Tom ne nascono due ogni trent’anni? Nel frattempo aspettiamo i due astri nascenti di nuovo in campo; senza vederli giocare maggiormente non potremo mai rispondere a questa domanda.
Tanto quanto le loro squadre, senza di loro, non potranno assaggiare i Playoff in questo 2017.