Home » L’oro di Napoli

Probabilmente molti di voi, cari lettori, si saranno chiesti: “Ma chi è questo ragazzo protagonista della foto copertina? E perché usare il titolo L’oro di Napoli?“.

Prima di svelarvi la sua identità, faccio una premessa. Molto spesso riteniamo, a ragione, che per far funzionare una grande squadra ci voglia anche un grande allenatore. Una guida che sappia gestire la rosa durante la settimana e gli sappia infondere grinta, determinazione, oltre che i suoi dettami tattici. Maurizio Sarri è riuscito a plasmare un gruppo, dandogli serenità ma anche consapevolezza nei propri mezzi; ha permesso al Napoli di fare quel salto di qualità che ci si aspettava da tempo e che, nel passato, non era riuscito a nessuno dei suoi predecessori. La squadra diverte, è un piacere per gli occhi. E non è un caso che sia prima in classifica, visto il gioco invidiabile (e invidiato) che esprime.

Ma il calcio è fatto anche di persone che lavorano dietro le quinte. Che non vengono quasi mai nominate, visto che la gloria e gli onori se li prendono solo calciatori e allenatori. Ma che sono fondamentali per il successo di una squadra. Ed è qui che arriva la spiegazione di titolo e foto. L’uomo in copertina è Francesco Sinatti, preparatore atletico del Napoli, che Sarri aveva già avuto con sé a Empoli. Se la squadra partenopea gira a mille è anche merito suo. Aretino, 32 anni, in poco tempo è passato dalla Serie D con il Sansepolcro alla Serie A. Ed è diventato una sorta di “guru”, almeno nell’ambiente napoletano. Ha saputo abbinare tradizione e innovazione, come l’utilizzo della cosiddetta crioterapia (lett. cura col freddo), che permette di recuperare più velocemente dopo un’intensa sessione di allenamento. Non a caso, durante il ritiro estivo di Dimaro, i calciatori del Napoli erano soliti immergersi nelle acque del torrente Noce a fine seduta. È inoltre un grande sostenitore dell’allenamento personalizzato, come confermato in un’intervista di qualche tempo fa: “Bisogna adattare il lavoro in funzione delle caratteristiche dei giocatori. Sarebbe stupido portare avanti un’unica idea indipendentemente da chi trovi di fronte. Sul piano fisico andiamo quindi ad agire sulle caratteristiche del singolo, su quello tecnico tattico le sedute vengono organizzate in base ai ruoli in modo da contestualizzare l’allenamento su quanto poi il giocatore andrà a fare in partita. E anche la dieta è personalizzata: per questo ogni mattina, anche qui a Dimaro, pesiamo tutti i giocatori a digiuno”.

Se il Napoli sta così bene fisicamente e ha avuto, tutto sommato, pochi infortuni muscolari negli ultimi tre anni, probabilmente gran parte del merito è di chi ha condotto la preparazione, in estate come durante il campionato. Perché una squadra, se vuole vincere, non necessita solamente di calciatori bravi e di un allenatore capace. Occorre che anche le componenti “invisibili” siano di valore. E Francesco Sinatti, per il Napoli, vale davvero oro.