Lugano, ora è scomparso anche il bel gioco
A fine partita, ieri, a Zurigo, il presidente Renzetti non ha rilasciato dichiarazioni: lo ha fatto però oggi, come vi riferiamo più sotto. Certo, ieri si è visto, probabilmente, il peggior Lugano della stagione. Le dichiarazioni di fine partita di Uli Forte, tecnico dei tigurini, volevano probabilmente essere di consolazione per gli avversari, ma hanno suonato in modo non diciamo beffardo, ma ancora peggiore: quello della solidarietà sportiva che si regala all’avversario palesemente inferiore. (“Oggi siamo stati bravi e fortunati, vedi l’autogol, il super gol di Frei e la super parata di Vanins su Gerndt”).
È vero: Vanins, al 71′, ha fatto davvero una bellissima parata sul colpo ravvicinato e in acrobazia (davvero un gesto atletico belissimo) dello svedese: però, si è trattato di un episodio isolato. Le statistiche dicono 16 tiri dei tigurini (8 in porta), almeno 3 interventi notevoli di Da Costa, un palo colpito su punizione da Dwamena a portiere battuto. Tanta roba, insomma. A fine partita, Tami, in sala stampa, era piuttosto sfiduciato (fonte: FC Lugano): “So cosa vuol dire entrare nel frullatore delle partite ravvicinate, senza la possibilità di allenarsi in modo ottimale. Non è questione di qualità tecniche o tattiche. A Cornaredo, contro lo Zurigo, avevamo messo sotto gli avversari sul piano del gioco. Oggi abbiamo sofferto tremendamente: eppure, si tratta della stessa squadra. Vuol dire che qualcosa è cambiato. Vedo che la fiducia e la convinzione in certe giocate non sono più quelle di agosto. Mi auguro che questo periodo così intenso e complicato abbia portato tutti a imparare e, di conseguenza, a migliorare, in modo da poter fare meglio nel secondo periodo di sforzi ravvicinati che ci attende.”
“I giocatori stanno lavorando seriamente. In queste situazioni può succedere che si decida di cambiare il tecnico, m sono sereno. Sarei molto più nervoso e preoccupato se sapessi che con lo staff non abbiamo dato il massimo. So che stiamo dando tutto e che per uscirne bisogna restare tutti uniti. Ho fiducia, questa è la squadra che un mese fa dicevo avere qualcosa in più, un’energia positiva rara, e l’abbiamo fatto vedere. Abbiamo fatto bene la prima volta con il San Gallo, a Basilea: giocavamo però con piena fiducia in noi stessi, e mettevamo in difficoltà tutti. Un mese dopo vedo un complesso in difficoltà, non tanto sul piano della qualità individuale ma di altri elementi, non tutti controllabili”. Le ultime parole, a noi, sono francamente sembrate quasi una resa.
Ieri, in campo, si sono visti un Mariani coraggioso, un Amuzie non pronto fisicamente ma, comunque, con margini di crescita. Bottani ha fatto tiutto sommato bene, ma manca l’intesa, per ora, con Gerndt. E nessuno dei due è una prima punta. Altri giocatori, però, si sono espressi sottotono: probabilmente (e questo è stato riconosciuto praticamente da tutti) c’è bisogno di una pausa. E, per fortuna dei bianconeri, questa fermata arriverà: e, rispetto alla volta scorsa, non ci sarà la Coppa svizzera, a complicare le carte. La fase offensiva è deficitaria: un gol in quattro partite, e segnato da un terzino su palla ferma. Bisognerà capire se la sosta basterà alla squadra per ritrovarsi. Tra l’altro, il 14 a Cornaredo ci sarà il Basilea.
Renzetti, oggi, ha rilasciato qualche dichiarazione, riportata da Ticinonews: “La squadra ha perso fiducia e i giocatori non credono più in loro stessi. Lo scorso anno, a un certo punto, ci siamo trovati in una sorta di estasi perenne, ubriachi di risultati positivi. Tutto funzionava, i risultati arrivavano. Ora ci siamo svegliati con il mal di testa, non ci riesce niente. Tami sta lavorando bene, comunque, e mi auguro che la squadra sfrutti queste due settimane di pausa per trovare la tranquillità. Devo farmi un’idea della situazione, poi deciderò. Ma non lo farò in maniera affrettata.”