La maledizione dei quarti di finale
Sei su sei: un en-plein che avremmo preferito evitare. I principali eventi degli sport a squadre quest’anno non hanno messo in risalto le nostre nazionali che tra pallavolo, pallanuoto e pallacanestro (sia maschili che femminili) non sono mai riuscite ad andare oltre i quarti di finale. E facendo un passo indietro di un anno, anche la Nazionale di calcio guidata da Antonio Conte non ha raggiunto le semifinali, estromessa ai rigori dalla Germania.
La prima manifestazione di spessore continentale di questo (ahinoi maledetto) 2017 sono stati gli Europei di basket femminili. La nostra nazionale partiva senza i favori del pronostico, ma guidata da una grande Zandalasini (che poi vedrà realizzarsi il sogno del WNBA) ha fatto appassionare tutti quanti a questo sport che era rimasto nel dimenticatoio per troppi anni. Il quarto di finale contro il Belgio e poi lo spareggio valevole per i Mondiali contro la Lettonia sono stati purtroppo un mix di sfortuna, inesperienza a grandi livelli e soprattutto stanchezza dopo l’ottima fase a gironi, ma di fronte a queste ragazze c’è veramente poco da recriminare.
In ordine cronologico, a metà luglio è toccato alla pallanuoto dove ai Mondiali di Budapest né il Settebello né il Setterosa hanno oltrepassato i quarti di finale, obiettivo che alla viglia pareva essere alla portata. Nel torneo maschile gli azzurri si sono piegati alla Croazia per 12-9, mentre nel femminile il rimpianto della sconfitta 8-9 contro la Russia riecheggia ancora nella testa di Fabio Conti. In questo sport i nostri colori sono sempre stati portatori di medaglie negli ultimi anni e non riuscire ad entrare nelle migliori quattro è stato sicuramente un netto passo indietro.
La pallavolo maschile, priva della stella Zaytsev per un problema di sponsor, ha superato il girone e l’ottavo di finale contro la Turchia facendo vedere un ottimo livello di gioco prima però di crollare tre set a zero contro il Belgio. Dopo il bell’argento olimpico di Rio quindi la Nazionale fa un brusco rallentamento in un programma di crescita che sembrava ben avviato e che invece pare nuovamente condizionati da troppi alti e bassi.
A fine agosto un’altra rassegna continentale ha visto impegnata la nostra Nazionale di pallacanestro nell’Europeo itinerante. La nostra rassegna era già partita con il piede sbagliato a causa del brutto gesto di Gallinari che, in un’amichevole contro l’Olanda, nel dare un pugno di reazione a un avversario si è rotto la mano. Ettore Messina senza la sua stella ha provato così a puntare tutto su un gruppo compatto e sulla voglia di riscatto di Bellinelli e Datome, ma dopo non aver brillato particolarmente nella fase a gironi, l’ottavo di finale contro la modesta Finlandia aveva posto le basi per un percorso più longevo. I nostri però contro la corazzata Serbia hanno potuto opporre ben poca resistenza e il 67-83 finale è lo specchio di una partita purtroppo mai in discussione.
L’ultima delusione è arrivata giovedì con la pallavolo femminile che agli Europei è stata anch’essa eliminata ai quarti di finale. Dopo un’ottima fase iniziale le azzurre di Mazzanti hanno ceduto di schianto contro l’Olanda, avversario temibile, ma non così ostico come il punteggio di tre set a zero vuole dimostrare. Purtroppo le nostre ragazze, tutte giovanissime, hanno pagato a caro prezzo l’inesperienza e nei primi momenti di difficoltà non hanno trovato la forza di reagire.
L’Italia negli sport a squadre ha sempre dimostrato il suo valore e fermarci ai quarti di finale come se fosse un limite insuperabile rappresenta una delusione per un movimento sportivo che è in costante ascesa e che vuole competere sempre per le medaglie. Quindi, prossimo appuntamento, Russia 2018: saranno i calciatori a interrompere questo tabù?