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AAA Perrotta cercasi. Spalletti e il dubbio di chi mettere sulla trequarti

Il trequartista e Spalletti, un binomio non sempre immediato ma, alla fine, fatto sempre di lieto fine: perché il tecnico toscano è uno di quelli che l’uomo sulla trequarti lo vorrebbe sempre, nei suoi schemi, e se la dirigenza non glielo trova sul mercato, se lo procura lui stesso, cambiando qualcosa qua e là.

Come è stato con Perrotta, ai tempi della prima esperienza romana, spostato più avanti rispetto al solito per consentirgli inserimenti e tiri dalla distanza; come è successo con Nainggolan fino alla scorsa estate, quando il belga, grazie alla sagacia tattica di Spalletti, si è evoluto a tal punto da segnare con maggior continuità, arrivando perfino vicino al trasferimento all’Inter, sotto espressa richiesta del tecnico, quando il mercato nerazzurro era fatto ancora di grandi nomi. Oggi, in casa nerazzurra, un trequartista vero non c’è. Nel senso, c’è più di qualcuno che ha nelle corde le caratteristiche per ricoprire quel ruolo, ma nessuno – perlomeno così sembra – è capace di garantire a Spalletti le stesse prestazioni ottenute modificando lo stile tattico di quelli che in passato si sono trasformati in neo-trequartisti.

Tanti nomi, dicevamo, nessuno però adatto, perlomeno adesso. A partire da Candreva, che di tecnica ne ha e quello del trequartista è un ruolo che ha nelle corde, seppur non nella versione spallettiana del termine. Perché l’uomo tra centrocampo e attacco, per Spalletti, è un uomo che non costruisce soltanto; quello lo fa il regista basso (alla Roma era Pizarro); il trequartista, per Spalletti, deve inserirsi, e tirare, e inventare, e proporsi, e creare spazi, e muoversi senza palla. Serve un uomo che sappia giocare in maniera specifica e particolare alle spalle degli attaccanti e davanti ai centrocampisti: uno come Perišić, perché no, date le sue caratteristiche e la sua duttilità; l’idea in fondo c’è, Spalletti proverà a concretizzarla, anche perché scorrendo il dito sulla lista dei nomi in rosa, quello del croato è l’unico che si avvicina, per caratteristiche, allo stile di gioco del trequartista spallettiano. Gli altri, tutto fumo: Joao Mario non ha quantità né spinta, e Borja Valero, dal ruolo di playmaker, non lo puoi togliere. E con la finestra di mercato lontana ma non troppo, la soluzione, Spalletti, finirà per trovarla, adesso, di nuovo dall’interno.