Il salto dalla Serie D alla Serie C non è mai facile, ma si sa che con la giusta competenza si riesce a elaborare un progetto sportivo capace di imporsi in un ambiente del tutto nuovo: lo scorso anno, per dire, è toccato alla matricola Virtus Francavilla e da ormai tre anni a questa parte protagonista è diventata anche un’altra compagine pugliese, il Monopoli, promosso nella terza divisione italiana al termine della stagione 2014/2015 dopo aver partecipato ai playoff di Serie D, ai quali si è qualificato avendo vinto la Coppa Italia di categoria senza però riuscire a imporsi, nonostante una rosa competitiva, nel Girone H della quarta serie, quell’anno davvero assortito e blasonato con piazze di categoria superiore quali Fidelis Andria (promossa quell’anno direttamente tra i professionisti), Taranto, Cavese e Gallipoli, solo per citarne alcune.
La stagione 2015/2016 per i sostenitori del “Mnapl” è quella del ritorno al calcio professionistico dopo il fallimento datato 2010, che aveva costretto i biancoverdi a ripartire dall’Eccellenza pugliese: un detto dice che prima di far bene in un determinato campionato, bisogna prima conoscerlo, anche a costo di perderci un’intera stagione.
Effettivamente così è stato, perchè quell’anno pur soffrendo la squadra barese è riuscita a raggiungere la salvezza solo ai playout, ripetendosi l’anno successivo senza passare dalla lotteria degli spareggi per non retrocedere, acquisendo la certezza di mantenere la categoria con una manciata di turni di anticipo.
Quella appena iniziata è la terza stagione, dopo la “rinascita”, del Monopoli tra i professionisti: i ragazzi di Tangorra si sono resi protagonisti di una partenza sprint, collezionando ben 13 punti nelle prime cinque partite (quattro vittorie e un pareggio) abbattendo avversari blasonati come Matera e Cosenza.
La domanda che tutti gli addetti ai lavori si pongono è una sola: in virtù di questo inizio di stagione molto positivo, a cosa può realmente ambire la società barese?
Quanto avvenuto lo scorso anno potrebbe supporre una risposta negativa, in considerazione di un simile avvio della compagine biancoverde che a una serie di risultati utili consecutivi ha contrapposto diverse sconfitte, che l’hanno fatta scivolare nel limbo di metà classifica, conquistando un piazzamento, il quindicesimo, che ha permesso loro di assicurarsi la salvezza diretta.
Un miglioramento, d’altro canto, è comunque possibile: la dirigenza è riuscita a puntellare sul mercato la rosa della scorsa stagione, migliorando la competitività di una rosa davvero assortita acquistando gente di esperienza da affiancare ai giovani interessanti presenti.
Partendo dalla porta, si è deciso di puntare sull’ex Matera Bifulco, estremo difensore classe ’82 con una discreto numero di presenze nella categoria: scelta decisamente diversa da quella del passato, quasi tipica da Serie D, che puntava a valorizzare un giovane portiere come Mirarco, sicuramente un ottimo prospetto per la terza serie italiana, anziché puntare su giocatori che potessero essere decisivi diversamente in un campionato come la Serie C.
In difesa la novità, rispetto allo scorso anno, è capitan Ricci, difensore centrale di categoria superiore (vanta ben 52 presenze in Serie B) che, nella difesa a tre impostata da Tangorra, infonde quella sicurezza al reparto che può permettere ai giovani Mercadante e Ferrara di completare al meglio il proprio processo di crescita.
Il salto di qualità c’è stato anche a centrocampo, le cui chiavi sono state affidate al nuovo arrivato (nuovo cronologicamente, ma esperienza da vendere ne ha davvero tanta) Scoppa, affiancato da Sounas e Zampa, due ottime mezzali, e con esterni come Bei e Donnarumma (senza dimenticare Rotas) pronti a correre e farsi valere in un torneo che hanno ampiamente saggiato nelle scorse stagioni.
In attacco, perso Montini (protagonista lo scorso anno) si è deciso di ripuntare su Genchi, che in questo inizio di campionato è riuscito a farsi valere segnando diversi gol pesanti, assistito dal giovane Souare e da Sarao, altro attaccante con oltre 100 presenze all’attivo in Serie C, senza dimenticare Paolucci, che a lungo andare potrebbe sicuramente dare una mano alla causa barese.
Insomma, una squadra senza dubbio più esperta e più forte caratterialmente, anche per permettere una migliore valorizzazione dei vari giovani presenti in rosa: la dirigenza, dopo l’ottimo lavoro estivo, punta molto sulla squadra assemblata e fornita a Tangorra; che sia l’anno del Gabbiano biancoverde, pronto a spiccare il volo?