A Borås, qualcuno si sta arrabbiando: l’Elfsborg è davvero troppo brutto
“Oacceptabelt!” (Inaccettabile!): queste sono state le prime parole proferite al termine di Malmö – Elfsborg, ieri sera, dai due commentatori di IC More Hasse Backe e Jan Persson. Intendiamoci: ci sta perdere con la prima in classifica. Tuttavia, ai due esperti presenti allo stadio, non è piaciuto per niente l’atteggiamento della squadra giallonera: molle, svagata, arrendevole.
Gli Eleganterna, infatti, non sono una squadra qualunque, ma una delle compagini che, a ogni inizio stagione, partono con i favori del pronostico. È vero, questo è stato un anno sfortunato (e non solo per loro: basti vedere che c’è anche il Göteborg, sulla parte destra della gradutoria, a far compegnia ai gialloneri): ma, secondo i commentatori (e, probabilmente, anche per i tifosi) non si può andare a giocare in questo modo a casa della capolista.
Al triplice fischio, Persson c’è andato giù subito pesante, così come riportato dallo Sport Expressen: “L’atteggiamento di stasera dell’Elfsborg mi ha infastidito. Mi sta bene che facciano i complimenti al Malmö, che dicano che sono molto bravi, la migliore squadra svedese eccetera. Ma stasera i giocatore del Malmö hanno fatto quello che volevano (letterale ‘li hanno fatti ridere’). (…) I calciatori dell’Elfsborg hanno preso questo impegno troppo superficialmente.”
A rincarare la dose Jan Persson: “L’atteggiamento mentale, nel calcio, è il fattore più importante per vincere le partite. Al Malmö, questa sera, è stato permesso di fare quello che voleva in area di rigore, e questa cosa la dice lunga sulla mentalità dell’Elfsborg questa sera. Si tratta di un comportamento inaccettabile.”
A riprova di questo, i due commentatori riportano l’episodio del portiere Stuhr-Ellegaard nei confronti di Rosenberg, col giallonero che ha aiutato il centravanti avversario a rialzarsi, sorridendo. Il portiere dell’Elfsborg ha così risposto. “Dicano quello che vogliono. Una risata in campo tra avversari non significa non affrontarli con la dovuta carica agonistica. L’episodio con Rosenberg? Che ne sanno di cosa ci siamo detti? Chi ha giocato a calcio dovrebbe capire cosa potrebbe essere successo. Se ti sorrido, magari è perché ti sto dicendo ‘Diavolo, sei proprio maledettamente scarso!’ Poi c’è il rispetto dell’avversario; forse lo abbraccio un po ‘, per sollevarlo con calma e simpatia. Mi amareggia che un vecchio giocatore di calcio dica queste cose” è stata la frase finale di Stuhr-Ellegaard alle critiche degli esperti.
Intendiamoci: anche a nostro parere, i due commentatori hanno usato l’episodio sbagliato per stigmatizzare l’atteggamento in campo dell’Elfsborg ieri sera. Noi ne useremo un altro: l’azione del sesto gol di Tinnerholm, dove il terzino (non un centravanti) è partito palla al piede da centrocampo, bevendosi tutta la difesa avversaria, vincendo tutti i rimpalli, e presentendosi solo davanti al portiere avversario, infilandolo senza problemi.
Indicativo anche ciò che è accaduto in occasione della seconda rete degli Himmelsblått, dove sempre il laterale destro biancoceleste ha superato tre avversari per poi mettere al centro il pallone, che Jonsson ha poi messo alle spalle del proprio portiere, nel goffo tentativo di anticipare Strandberg. Pochi minuti prima, Horn (più tardi espulso per doppia ammonizione) aveva fatto, più o meno, la stessa cosa.
Insomma, una prestazione disastrosa. Facile prevedere la partenza di Haglund, a fine stagione: a Borås, al di là della sportività di Stuhr-Ellegaard, non piace perdere in questo modo, soprattutto con una rivale tradizionale. Certo, la squadra è in una posizione di classifica neutra, e senza stimoli. Però, quella scesa in campo allo Swedbank Stadion ieri sera resta la squadra di con il terzo attacco dell’Allsvenskan, oltre a essere una compagine abituata all’alta classifica.
Tuttavia, le cose quest’anno non hanno funzionato dietro: 44 reti subite sono lo stesso numero di quelle prese dall’Eskilstuna, che vuol dire essere la peggiore retroguardia del campionato. Il perché, lo abbiamo visto ieri: e meno male che Stuhr-Ellegaard, oltre a sorridere a Rosenberg, quando lo ha aiutato a rialzarsi, qualche bella parata l’ha fatta. Però, su rimpalli e respinte, arrivavano sempre primi gli avversari.
Atteggiamento, insomma: a Malmö, una squadra come l’Elfsborg ci deve andare sempre per vincere. Questo, perlomeno, pretendono dirigenza e tifosi. Aria di rifondazione, quindi, a Borås, anche se, per ora, tutto tace. A nessuno, si sa, piace perdere: ma qua, se possibile, piace ancora meno che da altre parti. Vedremo, a fine stagione , cosa succederà, e quali saranno le decisioni della dirigenza giallonera.