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Lugano, Tami: “Niente panico, ma ci sono cose che non vanno”. Constantin passa alle vie di fatto a fine partita

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Abbiamo visto un Tami (e un Renzetti) tranquilli dopo la sconfitta di ieri sera a Cornaredo, con il Sion. Paradossalmente, il nervosismo e l’agitazione sono stati invece patrimonio degli avversari, come vi abbiamo riferito nel contributo video dallo stadio, ieri sera, subito dopo l’incontro, con l’aggressione di Constantin al commentatore (nonché ex CT della Nati) di Teleclub Suisse Rolf Fringer. Ma vediamo cos’ha detto il tecnico del Lugano, subito dopo l’incontro.

“Primo tempo molto tattico e ingessato. Nella ripresa, abbiamo preso il gol proprio quando stavamo prendendo in mano le redini dell’incontro. Purtroppo ne abbiamo preso anche un secondo, e questo ci ha reso le cose davvero difficili. Facciamo gioco, teniamo palla, ma dobbiamo imparare a capitalizzare gli episodi. Non puoi sempre dominare le partite: quando sono equilibrate, serve il colpo del singolo, così come ha fatto stasera Schneuwly (nella foto). Ho visto qualche giocatore un po’ stanco, domenica con il Grasshopper cambieremo probabilmente qualcosa.”

L’autore del primo gol vallesano, Marco Schneuwly, parlando, a fine partita, con Maurizio Urech del Blick, così si è espresso: “Abbiamo dimostrato che la squadra è con l’allenatore. Sono contento di avere ritrovato il gol, ma stasera contava soprattutto vincere, tutti insieme”. Sconsolato invece Mario Piccinocchi, regista difensivo del Lugano: “Hanno vinto meritatamente, hanno creato densità a centrocampo, e ci hanno chiuso tutti gli spazi.” Paolo Tramezzani, invece, non ha rilasciato dichiarazioni, perlomeno nella zona mista dello stadio, dove lo abbiamo atteso per diverso tempo. Constantin, prima dell’episodio che o ha visto protagonista, così si era espresso sul proprio tecnico, dopo e polemiche dei giorni scorsi: “Se ho cambiato idea su di lui? Beh, se un allenatore vince, secondo voi cosa succede dopo?”

I titoli dei giornali, però, oggi, sono tutti dedicati all’alterco, degenerato alle vie di fatto, tra il vulcanico CC e l’ex allenatore della nazionale rossocrociata, l’austriaco Rolf Fringer. Anche noi abbiamo assistito alla scena, seppur da lontano, e non credevamo ai nostri occhi. Il commentatore televisivo, a fine partita, intervistato dal Blick, era sconvolto: “Non ho detto nulla di particolare, durante la partita di ieri. Dopo l’incontro, Barthélémy Constantin (dirigente del club vallesano e figlio del presidente – ndr) è venuto a dirmi qualcosa, con fare minaccioso. Poi ho sentito gridare, è arrivato Constantin e mi ha colpito. Ho cercato di allontanarmi, sono inciampato e sono caduto; mentre ero a terra, lui mi ha colpito ancora, con calci nella schiena e sui glutei. Sono sconvolto, non avrei mai pensato di subire una cosa del genere da lui. Ora, con Teleclub, valuteremo il da farsi.” Subito dopo i fatti, “Le Président” ha così dichiarato“Questa settimana Fringer mi ha attaccato e ci ha criticato. Ci siamo chiariti. Come? A calci nel sedere: a volte, è necessario, anche se non può sembrare poco educato.” 

In un comunicato ufficiale, arrivato a tutti i Media accreditati, la Swiss Football Association ha duramente condannato il gesto del massimo dirigente vallesano. È stata annunciata un’inchiesta sui fatti della quale, però, per ora non si parla: si vedranno, nei prossimi giorni, le conclusioni. Di certo c’è che il presidente del Sion è uscito da Cornaredo, scortato dalla sicurezza. La rete si è però anche sbizzarrita, e la battuta più simpatica (secondo noi) sulla vicenda la trovate qua sotto (trad.: “Donald, non potresti fare una grossa stupidata, per fare in modo che si parli meno della mia questione?”).

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