Qualche muso lungo, nonostante i comfort di una sala stampa nuova di zecca.
In uno stadio nuovo di zecca: niente effetto Sardegna Arena stavolta e il Cagliari – nel turno infrasettimanale – si è fatto piegare dal Sassuolo in termini di gioco e risultato, incassando la terza sconfitta stagionale, la prima in casa.
La prima in assoluto nella sua nuova casa, tra l’altro. Ma Massimo Rastelli, terzo anno alla guida di un gruppo e un ambiente che ormai conosce bene, la prende bene. E si smarca subito da qualsiasi recriminazione sull’operato dell’arbitro Gavillucci, concentrandosi sulla partita: “Il Sassuolo è una grande squadra, non dimentichiamoci che con grossomodo lo stesso gruppo è arrivato sesto, ha partecipato all’Europa League. È stata una partita molto aperta, è un peccato che sia finita così: ho detto ai ragazzi di non guardare la classifica e che oggi andava fatta una partita importante e l’abbiamo fatta. Dall’altra parte c’era una squadra molto forte, con grande fisicità e qualità“.
Nel dettaglio, un Cagliari che ha risposto presente al di là del risultato: “Primo tempo abbiamo sofferto nei momenti in cui era ‘giusto’ soffrire, per poi migliorare nettamente nella ripresa, con almeno 5 occasioni nitidissime. Un peccato, ripeto, per quello che è stato l’andamento della gara. Per quanto visto in campo, il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Ci sono partite che però nascono sotto una cattiva stella e con un pizzico di fortuna in più avremmo parlato di ben altro risultato“.
Sulla fatica accumulata: “Quando giochi ogni 3 giorni, è inevitabile che le energie non siano quelle di quanto hai una settimana di tempo. O fai una scelta in un modo, o in un altro: ho scelto di confermare in blocco la squadra che ha vinto le partite precedenti, con poche eccezioni“.
Ed è qui che il mister tira fuori gli artigli: “La partita l’abbiamo fatta. Non stiamo sempre a giudicare dal risultato. Abbiamo fatto una prestazione importante, diamo merito a questi ragazzi che sono andati oltre i loro limiti contro un’ottima squadra: la sconfitta è immeritata, anche se naturalmente facciamo i complimento al Sassuolo. Anche se per quanto visto in campo specie nella ripresa, il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto“.
Importante infine la difesa delle scelte: “Pavoletti? Era in forse ma mi ha detto di poter continuare, dicendo che mi avrebbe al limite chiesto il cambio. E così è stato. Giannetti invece l’ho inserito perché mi serviva fisicità, contro i marcantoni della difesa del Sassuolo, e le sue occasioni il giocatore le ha avute e gli è mancata solo la gioia del gol“.