NCAA FOOTBALL – Jackson non basta: Clemson (con)vince a Louisville 47-21
Il privilegio del consueto articolo del lunedì doveva spettare di diritto al match fra Louisville Cardinals (#14) e Clemson Tigers (#3), per tutta l’america del football il “match of the week” del terzo sabato di campionato; il miglior giocatore della passata stagione contro la difesa dei campioni in carica bastava per meritare la nostra attenzione, ma l’equilibrio in campo durato ben poco e il rocambolesco finale fra Florida e Tennessee ci hanno costretto a modificarne lo status.
La sfida del Papa John’s Cardinal Stadium termina con la vittoria di Clemson per 47-21 e questo la dice lunga sulle forze in campo e sulle eccessive aspettative create oltreoceano per l’evento. Troppe “tigri” per un domatore solo, verrebbe da dire: l’attuale detentore dell’Heisman Trophy, Lamar Jackson, viene tenuto in scacco per sessanta minuti dalle incursioni del comparto difensivo ospite, e costretto ad un misero 50% di passaggi completati. I tre touchdown lanciati non bastano per mantenere in carreggiata i Cardinals che, dopo il 7-7 del primo quarto, perdono subito contatto con l’avversario. Buona invece la prestazione di Kelly Bryant, lanciatore junior di Clemson, chiamato quest’anno a raccogliere la pesante eredità lasciata da Deshaun Watson, che chiude la partita con 22 passaggi completati su 32, 316 yards conquistate e 1 touchdown. La differenza di organizzazione e compattezza su tutti i fronti hanno garantito ai Tigers una vittoria nel complesso fin troppo semplice.
Continuano a convincere i Cowboys di Oklahoma State (#9) che passeggiano 59-21 all’Heinz Field di Pittsburgh contro i Pitt Panthers. Mason Rudolph sfodera l’ennesima prestazione stratosferica (5 TD e 497 yards); il running back Justice Hill ci mette del proprio, ammattendo la linea difensiva dei padroni di casa con repentine incursioni e spiazzanti cambi di direzione (2 TD e 91 yards). Ai due va aggiunto Jalen McCleskey che si fa sempre trovare in perfetta posizione nelle tracce profonde, regalando a Rudolph lo spazio giusto per lanciare sul lungo (3 TD e 162 yards). La tredicesima stagione sulla sideline dei Cowboys potrebbe essere quella buona per Mike Gundy che sogna, come tutta Stillwater, l’accesso ai Playoff di gennaio: le premesse sono fra le migliori.
Mississippi State entra di prepotenza nel taccuino degli addetti ai lavori grazie alla netta vittoria 37-7 contro LSU (#12). Era dal 1942 che i Maroon di Starkville non vincevano contro una squadra del ranking con un margine superiore o uguale a 30 punti; ne fanno le spese i vicini e rivali della Louisiana, dominati fisicamente, sia in attacco che in difesa, per tutto l’arco del match. Il gioco semplice di Mississippi State paga i dividendi e mette in luce le lacune dei Tigers, a mio avviso non meritevoli di un posto così alto in graduatoria. Sabato sarà però tutta un’altra storia contro Georgia: Bulldogs contro Bulldogs promette già scintille (e magari qualche colpo di coda!).
Ai Trojans della University of South California (#4) servono due tempi supplementari per avere la meglio sui Texas Longhorns: termina 27-24 grazie ad un field goal messo a segno da Chase McGrath. Vincono anche Oklahoma Sooners (#2) e Alabama Crimson Tide (#1) rispettivamente 56-14 contro Tulane e 41-23 contro Colorado State. Secondo successo su tre con zero punti subiti per i Penn State Nittany Lions (#5) che a domicilio si sbarazzano senza patimenti di Georgia State. Brutto tonfo invece per Kansas State (#18) che soccombe 14-7 sul rettangolo verde di Vanderbilt; ai Commodores un inizio di stagione da tre vittorie e nessuna sconfitta mancava dal 2011.
Le classifiche sono cambiate, il ranking si è modificato in base ai risultati: per rimanere sempre aggiornati, cliccate su questo link, dove troverete le graduatorie aggiornate di tutte le Conference FBS e l’andamento delle squadre nella Top-25.