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Pregi e difetti della tecnologia. Gasp post-Chievo:”L’esultanza è diversa dopo la VAR”

L’allenatore atalantino Gasperini analizza la complicata gara contro il Chievo, raddrizzata solo alla fine grazie al rigore concesso dall’ennesimo intervento del VAR (approfondito argomento di discussione durante la conferenza). Questa l’analisi del mister nerazzurro:

Era molto difficile raddrizzare la partita, forse meritavamo qualcosa in più. Sotto di 1-0 Sorrentino ha fatto un paio di interventi notevoli. Ma fino all’ultimo minuto i ragazzi hanno provato a vincerlo e questo è ciò che mi soddisfa. Questo ci aiuterà a giocare altre partite simili“.

Un po’ di freschezza ci è mancata nel primo tempo, dovevamo trovare il gol lì, poi nel secondo tempo un po’ di freschezza ci è mancata. Il rigore ha aggiustato tutto, perché perdere così sarebbe stato ingiusto, ma il Chievo ha giocato con un grande spirito, un’ottima gara“.

Poi si parla di episodi dubbi, quasi inevitabilmente. Durante il corso della gara il Video Assistant Referee è intervenuto manifestamente ben tre volte, sul primo rigore concesso all’Atalanta (rinvio per il Chievo), poi sul gol annullato a Iličić (furigioco) e infine sulla spinta a Orsolini (rigore concesso ai bergamaschi). Gasperini ne analizza la funzionalità, ma non può negare il dispiacere per un’esultanza strozzata in gola.

Gli episodi della VAR vanno accettato: ci è successo anche domenica scorsa contro il Sassuolo. È antipatico contestare la VAR, certo aggiusta certi errori che cambierebbero la gara, ma vanno aggiustati anche i tempi: se al calcio si toglie l’esultanza perde tanto. Io forse arrivo più facilmente ad accettare l’errore: no, non voglio dire questo. Però è vero che l’esultanza è diversa dopo una decisione assegnata con la VAR. Abbiamo fatto fatica a capire i motivi nell’occasione del fuorigioco di Iličić, abbiamo solo intuito“.

Dulcis in fundo, si riprende il discorso Europa League. Ragionevole non poter giocare sempre con gli stessi. In realtà, dice l’allenatore, ci sono rischi ma anche pregi:

Dovremo abituarci al turnover in chiave europea, in quest’ottica è stato significativo il Papu: per me far entrare il Papu a 30 minuti dalla fine in quelle condizioni lì è tanta roba, ti da una grande spinta. Poi è doveroso per evitare gli infortuni. Dovremo essere capaci a recuperare nervosamente le energie“.

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Lorenzo David Salvadori