Nuova casa e primi 3 punti stagionali: al Cagliari di Rastelli basta il guizzo di Sau, ben imboccato da João Pedro, per regolare un Crotone troppo rinunciatario e spuntato. Solida prova della retroguardia cagliaritana, chiamata a dare conferme dopo le pessime statistiche dell’anno scorso.
Accanto a quello di vincere, il Cagliari ha il compito di non farsi distrarre dalla Sardegna Arena. Perché non è Wembley – lo concediamo – ma è un passo avanti rispetto agli ultimi 20 anni del Sant’Elia. L’esilio a Trieste, il pasticciaccio Is Arenas e tutto il resto, azzerato in 127 giorni di cantiere e molto impegno in fatto di professionalità, programmazione, progettazione e lavoro.
Non farsi distrarre da tutto questo e farsi scivolare, nel giorno della prima assoluta su questo nuovo impianto (provvisorio), è difficile come da pronostico: giunto in Sardegna con l’onestà di chi – dopo una salvezza miracolosa quanto meritata – 1 punto fuori casa lo prenderebbe molto volentieri, il Crotone si arrocca dietro e chiude gli spazi. Un 4-4-2 che fa battere il cuore dei romantici del gioco e molto ordine nel coprire gli spazi; dall’altra parte, i padroni di casa ci mettono un po’ a far partire l’azione, a trovare il pertugio tra possesso, scambi e circolazione di palla. Ma il buco, alla lunga, arriva: Barella attira i raddoppi e libera spesso un Padoin con la gamba giusta, Sau e Pavoletti son pimpanti quando l’azione spezza il tempo della difesa pitagorica. La sblocca il bomber di Sardegna, sfruttando la (maldestra) linea difensiva dell’XI di Nicola: a tu per tu con Cordaz, il n. 25 è freddo. Di ghiaccio per l’1-0 dell’intervallo.
Al rientro dagli spogliatoi, il dovere di fare la partita ce l’ha il Crotone. Ma ai calabresi, vuoi per un tasso tecnico inferiore, vuoi per mancanza di creatività, imbastire gioco e graffiare non viene facilissimo; il Cagliari è del resto ordinato e composto, bada al sodo, cura ogni dettaglio: il ricordo del 2016-2017, di una difesa colabrodo, del poco filtro a centrocampo. Incapaci di raddoppiare e chiudere la pratica, i sardi rischiano poco e niente: Cragno, portiere dell’oggi e del domani, è spettatore o nulla più e non basta a Nicola buttare nella mischia Tumminello e Crociata. Giocatori dal sicuro futuro ma troppo acerbi – evidentemente – per rovinare la festa al Cagliari nel suo stadio nuovo e all’avanguardia: 3 punti in saccoccia e bagno di folla (felice).
Per il Crotone, work in progress, verranno trasferte più facili.
CAGLIARI-CROTONE 1-0 (1-0)
Cagliari (4-3-1-2): Cragno 6; Padoin 6.5, Andreolli 7, Pisacane 6.5, Capuano 6; Dessena 5.5 (56′ Ioniță 6), Cigarini 6, Barella 7; João Pedro 6.5 (70′ Faragò sv); Pavoletti 6, Sau 6.5 (77′ Farias sv). A disp.: Crosta, Dag, Ceppitelli, Miangue, Romagna, Cossu, Deiola, Giannetti. All.: Rastelli.
Crotone: (4-4-2): Cordaz 6.5, Sampirisi 6, Ceccherini 5.5, Cabrera 5, Martella 6.5; Rohdén 5.5 (65′ Kragl 6), Barberis 6, Mandragora 6, Stoian 5 (78′ Crociata sv); Trotta 6 (59′ Tumminello 5.5), Budimir 5. A disp. Festa, Viscovo, Simič, Suljić, Pavlovic, Faraoni, Simy. All.: Nicola.
Arbitro: Doveri di Roma.
Marcatore: 33′ Sau.
Note – Ammoniti: Cigarini, Padoin (CA), Ceccherini (CR).