Allarme in Svizzera: stiamo perdendo il Basilea
Lo avevamo scritto, poche settimane fa, commentando la sconfitta, in Svezia, del Malmö capolista sul campo dell’Eskilstuna: succede sempre più raramente, ma ogni tanto la prima in classifica perde contro l’ultima. E la cosa si è ripetuta, ieri sera, in Svizzera, dove il Losanna ha espugnato il campo del Basilea (che primo in classifica non era, ma è pur sempre la squadra che si è aggiudicata gli ultimi otto titoli elvetici).
Intendiamoci: questi episodi sono segnali di tornei equilibrati; e, a noi che, di mestiere, li commentiamo, non dovrebbe che far piacere. Dovrebbe: perché, nel calcio come negli altri ambiti sociali, va fatta (andrebbe, soprattutto per le cose più serie) un’analisi del perché le cose sono accadute. E, nel caso specifico, c’è poco da esultare, come vi spiegheremo nei prossimi capoversi.
Parlando della sconfitta del Malmö, avevamo indicato come causa la deconcentrazione e la decompressione dell’undici biancoceleste: solo pochi giorni prima, li avevamo visti espugnare la Tele2 Arena di Stoccolma (sponda Djurgården), nei minuti di recupero, e in inferiorità numerica. Quella del Basilea, invece, ha cause più profonde: basta guardare i numeri. I renani non vincono in campionato da un mese esatto, quando piegarono, al St Jacob-Park il GCZ (tra l’altro, non senza difficoltà). Dopo quella vittoria, due pareggi (in casa contro il Lugano e al Tourbillon, opposti al Sion di Paolo Tramezzani) e ora, dopo la sosta, la sconfitta casalinga di ieri sera. E questo, alla vigilia del debutto in Champions League (martedi sera all’Old Trafford): un episodio decisamente preoccupante.
Cosa non funziona nell’undici renano? La squadra resta quella con l’attacco più forte della Super League (12 gol segnati in 7 partite finora), ma non ha più la superiorità schiacciante degli anni scorsi: lo YB, per esempio, è andato a segno in 11 occasioni, così come il Thun. Soprattutto, i renani hanno incassato, finora, 9 gol: lo Zurigo capolista, per dire, solo 3. Ma quello che sembra mancare, in questo momento, ai rossoblù, è la tenuta atletica: il Basilea, a fine partita, fa sempre fatica ad arrivare per primo sui palloni. Lo abbiamo visto contro il Lugano, e ieri sera con il Losanna (nell’azione del gol decisivo, sulla fascia sinistra, i romandi hanno disposto senza patemi della retroguardia avversaria).
Dal punto di vista della tecnica individuale, manca un uomo come Delgado: l’argentino creava per i compagni davanti e, quando necessario, risolveva in prima persona, con qualche calcio piazzato. Però, una squadra come quella renana non può essere così dipendente da un giocatore, per quanto bravo. Davanti, il nuovo acquisto Ricky van Wolfswinkel, che ha sostituito Doumbia, sta facendo bene (6 centri finora per lui, capocannoniere provvisorio del campionato); tuttavia, i suoi compagni di reparto (Elyounoussi, Bua – nella foto – e Steffen) sinora non lo hanno supportato (3 reti in tre).
In ultimo, ma non meno importante, l’aspetto concernente la guida tecnica. Wicky ha sicuramente delle responsabilità, sul fatto che la squadra non sia finora riuscita a convincere per 90′ di seguito (parole di Streller, ex attaccante dei renani, ieri al Blick) e, soprattutto, sulla sua tenuta atletica. Il gruppo ha sicuramente un tasso tecnico individuale inferiore a quello dello scorso anno. Però, forse, si potrebbe provare a inventare qualcosa di differente, magari facendo giocare gli uomini nei propri ruoli: ci ha lasciato perplessi, per esempio, la scelta di fare giocare Luca Zuffi dietro le punte, quando invece la posizione naturale in campo del nazionale svizzero è stare davanti alla difesa.
In retroguardia, Sucky, nonostante la buona tecnica, è sempre piuttosto lento: tuttavia, lo scorso anno era supportato e protetto meglio dagli esterni e dal centrocampo. Quest’anno, evidentemente, i meccanismi funzionano meno bene, e i risultati si vedono. Infine, l’estremo difensore: Vaclík, ieri sera, ha subito un gol su punizione (tirata bene, non lo si nega) da quasi 30 metri sul suo palo e, in occasione della seconda rete, ha combinato un pasticcio inguardabile. Forse, considerato che la nuova dirigenza del Basilea vuole dare spazio ai giovani, sarebbe il momento di lanciare nella mischia Mirko Salvi, uno degli artefici, due anni fa, della salvezza del Lugano e, lo scorso anno, della fantastica cavalcata dei ticinesi nel girone di ritorno, che è valsa il terzo posto finale ai sottocenerini.
In conclusione, per riprendere il discorso iniziale, la Super League svizzera si sta livellando: purtroppo, però, verso il basso. Questa settimana, comunque, partiranno le Coppe europee: il Basilea, come detto, esordirà in Inghilterra martedì sera contro il Manchester Utd. In Europa League, lo YB se la vedrà, allo Stade de Suisse, con il Partizan Belgrado, mentre il Lugano andrà in Israele, contro il Beer Sheva, giustiziere (lo scorso anno) dell’Inter. Sarà l’occasione per vedere lo stato di salute del calcio svizzero, opposto alle squadre europee.