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Fognini, più fatti e meno parole

Riecco Fabio Fognini: il tennista italiano, dopo il brutto episodio accaduto allo US Open nel match contro Travaglia, ha voluto parlare di quanto successo e lo ha fatto concedendo un’intervista a Sky Sport 24. 

Il ligure nel primo turno dello slam newyorkese ha offeso la giudice di sedia indirizzandole pesanti insulti sessisti ed è stato prima multato e poi squalificato dal torneo di doppio visto che nel singolare il derby azzurro l’ha visto uscire sconfitto.  Purtroppo Fabio non è nuovo a episodi del genere e nemmeno la nascita del figlio pare averlo maturato e fatto mettere la testa a posto. Solo l’anno scorso aveva insultato Krajinovic e non era stato punito a sufficienza visto il ripetersi di esternazioni poco simpatiche rivolte a avversari o arbitri. 

Il talento poi pare piano piano svanire e con le affermazioni delle giovani promesse la sua posizione nel ranking crolla di settimana in settimana tanto da farlo uscire dalle 32 teste di serie di uno slam. In uno sport come il tennis in cui la componente mentale la fa da padrona, Fognini pecca soprattutto in ambito psicologico e nemmeno  gli allenatori e i mental coach paiono riuscire nell’impresa di mantenerlo calmo durante un incontro.

Nell’intervista l’azzurro ha comunque voluto scusarsi con tutto il mondo femminile e ha riconosciuto (ci mancava solo il contrario) le sue colpe ribadendo il concetto che è pronto ad accettare ogni forma di punizione. Ha inoltre sottolineato come si sia pentito fin da subito e che nello spogliatoio sia scoppiato in lacrime per esserci accorto del gravissimo errore commesso.

Con la speranza che in futuro sentendo parlare di Fognini sia finalmente sinonimo solo di successi sul campo e non di polemiche, condanniamo la gravità del gesto, ma sottolineiamo anche il pentimento di Fognini che fuori dal campo resta una persona con dei valori veri. Per il bene del nostro movimento tennistico però Fabio, fai in  modo che non capiti più.