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Vuelta a España 2017 – Moscon e Trentin, punte da Mondiale

Immagine tratta dalla Pagina Ufficiale Facebook di Matteo Trentin

Da quando è stato spostata a fine agosto, la Vuelta a España 2017 è il tradizionale trampolino di lancio per chi poi si vuole giocare a fine settembre la maglia iridata. Ragion per cui i commissari tecnici delle varie Nazionali studiano nel dettaglio ogni metro della corsa iberica per capire su chi puntare. E le prime 5 tappe hanno confermato al Ct Davide Cassani come la Nazionale che si contenderà il Mondiale il prossimo 24 settembre in quel di Bergen (Norvegia) non potrà prescindere da Matteo Trentin e Gianni Moscon.

Matteo Trentin, classe 1989, nativo di Borgo Valsugana, Quick-Step Floors. Secondo dietro al compagno di squadra Lampaert a Gruissan nella 2/a tappa e vincitore in volata a Tarragona nella 4/a tappa. Un successo netto allo sprint, che lo fa entrare nel ristretto club di corridori che hanno vinto almeno una tappa nei tre Grandi Giri. D’accordo, alla Vuelta non ci sono grandi velocisti. Ma se non hai una gamba più che buona, rischi di prenderle anche – col tutto il rispetto possibili – da un Lobato o da un Debusschere. La gamba allo sprint Trentin c’è l’ha. Teoricamente, a Bergen Trentin potrebbe essere l’ultimo uomo per Colbrelli (assente in Spagna) in caso di arrivo in volata. Oppure, potrebbe avere il compito – non certo semplice – di “beccare” un’azione potenzialmente pericolosa e giocarsela con i compagni di avventura. Chissà che però non mantenga una condizione tale da avere la libertà di buttarsi nell’eventuale volatona di gruppo.

Anche perché dopo 12 giri e 12 passaggi sulla Salmon Hill (l’ascesa di 1,5 chilometri al 6,4% di pendenza media posta a metà circuito), questo gruppo potrebbe essere scremato. Soprattutto se in testa al plotone si vedrà lo stesso Gianni Moscon di questi prima parte di Vuelta. Il 23enne nativo di Livo, gregario di Chris Froome, sta facendo male a tutti quando si mette a tirare in salita. Ieri sullo strappo di Alcossebre ha letteralmente spaccato in due il gruppo, “costringendo” Aru e Nibali a perdere terreno dal suo capitano (niente paura, rispettivamente 11″ e 26″, nulla di irrimediabile). Trenate secche e continue. Dovesse – e ce lo auguriamo che lo faccia – ripeterle anche in Norvegia i vari Sagan, Boasson Hagen, Gaviria, Greipel e compagnia pedalante dovranno sudare le proverbiali sette camicie. E occhio che Moscon potrebbe regalarci belle soddisfazioni già il 20 settembre nella cronometro Mondiale che si conclude in salita (3,4 chilometri con pendenza media del 9,1%) al Mount Floyen.

Oggi è il 24 agosto, il conto alla rovescia per Bergen è oramai iniziato. Ma a meno di – facciamo tutti gli scongiuri possibili – due tessere della Nazionale italiana sono già riempite da Trentin e Moscon. Se riusciranno a mantenere la stessa condizione della Vuelta, ci sarà da divertirsi.