Estero

Bottani, Ledesma e il Lugano dai piedi buoni

Molti scrivono e parlano di calcio, come sappiamo. Tuttavia, c’è una sola voce, alla fine, che conta, ed è quella del pallone. Di conseguenza, sarà lui, presto, a parlare, emettendo la sua inappellabile sentenza sul ritorno di Bottani e l’arrivo di Ledesma (nella foto, la firma del contratto, ieri: giocherà con il numero 24, naturalmente) al Lugano. Noi, possiamo provare a ipotizzare quanto potrebbero dare questi due giocatori alla squadra bianconera, che sta per entrare in un autunno caldissimo (venerdì ci saranno i sorteggi di Europa League: ieri, sul sito della squadra, sono apparse le indicazioni di massima per i tifosi) e, allo stesso tempo, entusiasmante.

Come molti ricordano, a inizio stagione c’era stato qualche mugugno di Renzetti rispetto all’aver dato, in qualche amichevole, le chiavi del centrocampo a un giovane di belle speranze e grandi mezzi ma (parole anche di Pier Tami) ancora acerbo come Guidotti. Il ritorno di Piccinocchi e, soprattutto, l’ingaggio dell’esperto argentino rispondono a questa logica: ora, tra l’altro, si potrà tranquillamente decidere se tenere in rosa il giovane ticinese oppure, come ipotizzato, mandarlo in qualche società di Challenge League per farlo giocare con continuità, consentendogli di maturare. Di sicuro, con l’argentino, la squadra bianconera guadagna in esperienza, anche in chiave internazionale.

Molti commentatori, nei giorni scorsi, hanno parlato di una squadra completa per due terzi: coperta, cioè, in difesa e a centrocampo, e un po’ debole davanti, in fase di finalizzazione. Lo svedese Gerndt sta facendo bene: dà profondità, crea spazi. Il giovane Marzouk è veloce, cerca sempre di non dare riferimenti agli avversari e, potenzialmente, ha dei numeri: i fondamentali non gli mancano. Junior (a segno domenca) ha dimostrato, pur entrando a freddo, di sapersi muovere e, soprattutto, di avere il senso della posizione: al St.Jacob-Park si è fatto trovare al posto giusto, libero alle spalle della difesa del Basilea.

Certo, nessuno dei tre ha il fiuto del gol e la concretezza di Sadiku. Si tratta, a questo punto, di capire se i tre attaccanti in rosa abbiano o meno margini di crescita e di integrazione tali da garantire il bottino di gol indispensabile per fare (obbiettivo minimo) un campionato tranquillo. Al di là del fatto, oggettivo, che in Svizzera (e probabilmente anche all’estero), di attaccanti alla Sadiku disponibili, nel breve termine, alla portata del club sottocenerino, non ce ne sono. Però, il presidente Renzetti ci ha abituati alle sorprese: non è detto che non ci sia, nel mirino della società di via Trevano, qualche rapace d’area, magari reduce da una stagione non all’altezza, ma con mezzi e voglia di riscatto.

Attenzione, quindi, al mercato, perché potrebbe non essere del tutto concluso. La pista Olsson sembra ormai essere del tutto raffreddata (il giocatore era in campo, nel fine settimana, nella sfida casalinga del suo Djurgården con l’Halmstad, vinta per 2-1), fermo restando, però, che il campionato, in Svezia, finisce a novembre, con tutto ciò che ne potrebbe conseguire in ottica mercato di riparazione. Tuttavia, la sensazione è che, se dovesse arrivare un’offerta importante per Golemić, la società potrebbe anche sacrificarlo. Intendiamoci: il centrale difensivo di origine serba ha dimostrato, anche in queste prima partite della stagione, di essere davvero affidabile. Tuttavia, Pier Tami da detto di credere molto in Yao, e ha Kovačić come riserva per il ruolo. A quel punto, con le risorse che potrebbero entrare, il Pres potrebbe fare delle valutazioni per un rinforzo in attacco.

Davanti, comunque, è arrivato Mattia Bottani. Il ticinese è, prima di tutto, un giocatore simbolo, per una squadra che vuole anche essere una vetrina del calcio locale: questo aspetto è molto sentito nel Cantone ed è stato, in passato, causa di qualche polemica. Tami ha parlato chiaro: Mattia è il benvenuto, ne ha grande stima, ma dovrà sudare per ottenere il posto da titolare e, soprattutto, non cambierà le proprie convinzioni tattiche per adattare la squadra a suo uso e consumo. Intendiamoci: l’ex allenatore del GCZ sta dimostrando abilità e duttilità tattica (lo abbiamo visto domenica pomeriggio a Basilea, dove ha indovinato le sostituzioni e la disposizione in campo nel finale), e quindi non è escluso che abbia in mente alternative da inserire nel corso della partita, facendo partire Bottani dalla panchina. Zeman lo vedeva attaccante di fascia nel suo 4-3-3, dove però ha reso a corrente alternata; diversi commentatori locali, che lo conoscono meglio di noi, lo collocherebbero, invece, alle spalle delle punte. Per ora, al centrocampista offensivo servirà, soprattutto, recuperare il ritmo partita.

In conclusione, a nostro parere, questo Lugano è il migliore, come nomi ed equiilibri, della gestione Renzetti. Certo, sarà difficile ottenere i risultati dello scorso anno: ma non bisogna dimenticare che, a influire, furono tantissimi fattori. In Svizzera, visti gli equilibri, a fare la differenza è la continuità: se questo Lugano troverà i gol e, con quelli, tre o quattro risultati utili consecutivi, la stagione potrebbe diventare veramente interessante. Certo, c’è l’incognita dell’Europa League, con le sue trasferte al giovedì, con il suo carico emotivo, e il relativo dispendio di energie. Però, è una sfida affascinante. Che vi racconteremo, come sempre, da dentro.