Si chiude con la festa in casa Stati Uniti la seconda giornata dei mondiali di atletica. Non con il tanto atteso giovane talento Christian Coleman (argento), ma con “la vecchia volpe” Justin Gatlin (oro in 9″92) – da oggi non più etichettato come eterno secondo. Coleman ha il miglior spunto in uscita dai blocchi, ma sul lanciato Gatlin lo salta via. Usain Bolt perde invece tanto, troppo, nei primi metri e non riesce più a ricucire sui primi due. Era la finale che tutto il mondo aspettava, per vedere ancora – un’ultima volta – la leggenda Usain Bolt esibirsi e trionfare in quella specialità regina che lo stesso giamaicano ha rivoluzionato. Non arriva però il suo quarto oro mondiale su questa distanza, e dodicesimo totale. Il giamaicano deve infatti accontentarsi del bronzo, in 9″95, alle spalle dei due statunitensi. Un personaggio a tutto tondo non ancora “in pensione” ma che già fa percepire ad appassionati e non la sua assenza dal circuito internazionale: tra esultanze caratteristiche, record del mondo frantumati e atteggiamenti provocatori, ma mai esageratamente arroganti. Come quello sguardo di sfida – tipico del giamaicano – lanciato anche in questa serata sul traguardo della semifinale allo statunitense Coleman.
Una sfilata in solitaria di Ayana Almaz quella in scena nei 10000 metri femminili. L’etiope – campionessa olimpica in carica e detentrice del record del mondo – saluta la compagnia già al terzo chilometro di gara e prosegue “nel deserto” fino all’ottimo 30’16″32 finale. Dietro l’Almaz, si lotta solo per argento e bronzo. Distanziata di quasi un giro (46 secondi) dalla campionessa mondiale, la connazionale Tirunesh Dibaba sigla la doppietta etiope, mentre sul gradino più basso del podio sale la kenyana Agnes Jebet Tirop.
Due le altre finali di serata, entrambe al maschile. Con la misura di 69,21 metri il lituano Andrius Gudžius centra il gradino più alto del podio nel lancio del disco maschile, alle sue spalle lo svedese Daniel Stahl (69,19 m) e lo statunitense Mason Finley (68,03 m). Nel salto in lungo è invece il grande favorito della vigilia – il sudafricano Luvo Manyonga – a cogliere la medaglia d’oro, grazie a un secondo salto da 8,48 metri. Argento – a soli quattro centimetri – per l’atleta a stelle e strisce Jarrion Lawson, l’altro sudafricano Ruswahl Samaai è bronzo.
Nell’heptathlon, a metà competizione (dopo quattro gare effettuate), conduce la tedesca Carolin Schäfer con 4036 punti. Prime inseguitrici la belga Nafissatou Thiam (4014 punti) e la cubana Yorgelis Rodríguez (3905). Leggermente più distanziate Katarina Johnson-Thompson e le olandesi Anouk Vetter e Nadine Visser.
Da segnalare, infine, in mattinata la straripante prova nel turno preliminare dei 400 metri del sudafricano Wayde van Niekerk, qualificatosi “passeggiando” in 45″28. Eccellente anche la prova del nostro Davide Re (45″71) che chiudendo al secondo posto la propria batteria (alle spalle proprio di Van Niekerk) centra il passaggio del turno. Impegnate nella fase di qualificazione, si sono scaldate anche le donne dei 100 metri. La giamaicana Elaine Thompson – favorita della vigilia – ha superato agilmente il primo turno di qualificazione mostrando soprattutto un’ottima fase di partenza, ma sia Dafne Schippers che Marie-Josée Ta Lou e Tori Bowie, potenzialmente le sue principali avversarie, non sono sembrate da meno.
Lancio del disco maschile
Oro: Andrius Gudžius (LTU)
Argento: Daniel Stahl (SWE)
Bronzo: Mason Finley (USA)
Salto in lungo maschile
Oro: Luvo Manyonga (RSA)
Argento: Jarrion Lawson (USA)
Bronzo: Ruswahl Samaai (RSA)
10000 m femminili
Oro: Ayana Almaz (ETH)
Argento: Tirunesh Dibaba (ETH)
Bronzo: Agnes Jebet Tirop (KEN)
100 m maschili
Oro: Justin Gatlin (USA)
Argento: Christian Coleman (USA)
Bronzo: Usain Bolt (JAM)