Dal nostro inviato a Lugano (CH).
Molto presenziata, questa mattina, la conferenza stampa di presentazione della partita di domani sera del Lugano contro un lanciatissimo Zurigo (ancora a punteggio pieno, calcio d’inizio alle ore 20.00). Motivo di tanto interesse la presenza, anche, del nuovo arrivato Alexader Gerndt, svedese, proveniente da Berna e, giocatore in grado di spostare gli equilibri, e che dovrebbe garantire, nelle speranze dei tifosi, un numero congruo di gol.
Davanti a noi, un Pier Tami sereno e sorridente, nonostante le problematiche sul tavolo: “Domani giocheremo contro la prima in classifica: lo Zurigo merita rispetto, come tutte, e come tutte non deve farci paura. Tutti abbiamo ancora negli occhi il primo tempo contro il San Gallo: ora servirà riconfermare quel modo di giocare anche contro altri avversari, indipendentemente da dove arrivino o da dove si trovino in classifica. Loro sono una squadra forte fisicamente, è vero: ma sono anche un complesso che si conosce bene, visto che ha cambiato poco. Domenica non hanno ripetuto, dal punto di vista del gioco, la bella prova della settimana prima nel derby: però hanno vinto sfruttando due palle ferme, ed è sinonimo di forza anche mentale. Giocano un buon 3-4-3, ed è facile prevedere che staranno nella parte destra della classifica.”
Riguardo alla formazione di domani: “Devo valutare qualche situazione dovuta a qualche botta presa in allenamento, ma non sarebbe male cominciare con gli stessi undici scesi in campo sabato scorso. Marzouk e Piccinocchi, schierati dall’inizio, hanno fatto bene, ma sono stato contento della prestazione di tutti gli 11. Certo, la nota negativa è che se giochi 45′ così all’intervallo devi andarci in vantaggio di tre gol e non di uno solo: il gioco va concretizzato, e invece abbiamo bruciato tante ripartenze. dobbiamo migliorare anche in quello.”
Il discorso, ovviamente, cade poi sul nuovo arrivato Alexander Gerndt: “Alexander è motivato e pronto. Ha fatto la preparazione con la vecchia squadra, gli mancano logicamente ritmi e tempi di gioco. Domani farà parte dei diciotto e vedremo. Certo, il fatto di dover giocare sei partite ufficiali da qua alla fine del mese non ci aiuta, visto che potremo fare pochissimo lavoro tattico. Dalla sua ha che è un giocatore intelligente, è dinamico, sa attaccare la profondità, creare spazi per i compagni, conosce bene il nostro calcio, e che è in buone condizioni fisiche: ha subito infortuni importanti, ma per scontri di gioco, e non per problemi muscolari. Come uomo, è serio, lavoratore, un professionista senza punti interrogativi. Non credo che cambieremo il nostro modo di giocare per lui, ma sono sicuro che accadrà invece il contrario.”
Su eventuali nuovi acquisti: “Non mi aspetto niente, lavoro con i giocatori che ho. La società è consapevole che gli impegni sono tanti, e che servono soluzioni che ti permettano di sostituire chi si infortuna, viene squalificato o attraversa periodi di scarsa forma, mantenendo un alto livello di rendimento. Attualmente in rosa abbiamo elementi da recuperare dal punto di vista della condizione, perché vengono da infortuni, o perché devono ancora crescere. In difesa stiamo aspettando il transfer per Yao, attualmente abbiamo solo Kovačić. Per il recupero di Jozinović dovremo probabilmente attendere il girone di ritorno. In mezzo ci sono dei buoni elementi, quasi tutti però con caratteristiche offensive, a parte Piccinocchi. Per Čulina ci vuole pazienza, manca di continuità. Sarà un grande acquisto se riuscirà a crescere, però i tempi non sono così brevi come magari lui e anche io speravamo.”
“Manicone sta crescendo moltissimo, in tempi molto più rapidi di quelli che pensavo. Guidotti al contrario sta frenando: ha grandi qualità tecniche e fisiche, e una grande intelligenza tattica. Però qua nessuno gli regala niente, i compagni per primi, perché tutti vogliono giocare, e il posto te lo devi conquistare. Se non riuscirà a cambiare registro, potrebbe essere meglio che vada a fare esperienza altrove. Però mi piace credere che riesca a fare il clic mentale del quale ha bisogno. Io sono pronto a dargli anche la maglia da titolare, ma lui dovrà meritarsela: e, per ora, non ho ancora visto abbastanza da parte sua.”