Editoriali

Calendario alla mano, (per tutti) un mercato da completare

Svelata la prossima serie a, il calciomercato può trarne spunti interessanti. Adesso si può studiare come gestire al meglio le risorse, così da presentarsi nel modo migliore agli appuntamenti importanti (coppe incluse ovviamente per chi le ha). E poi, il tempo passa, il mercato finirà tra un mese abbondante, insomma: c’è chi deve puntellare la rosa, chi invece chiudere col botto, chi addirittura partire ancora, in questo mercato. Ecco: l’Inter, di fatto, rientra nelle squadre dell’ultima cerchia, dato che il suo calciomercato è stato tutto fuorché esaltante, per adesso. Borja Valero ok, innesto importante, Škriniar interessante, ma poi? Tante chiacchiere, troppa attesa. Per Dalbert il tira e molla è perpetuo, Di Maria resta la super suggestione, Nainggolan è saltato, Vidal rischia di saltare, data l’incedibilità dichiarata da Ancelotti. Situazioni da risolvere, per Ausilio e Sabatini, e anche per Giuntoli, in casa Napoli: Ounas, acquisto assolutamente interessante, Mario Rui da valutare, e oltre ai rinnovi pesanti di Insigne e Mertens, gli azzurri, davvero poco hanno mosso rispetto allo scorso anno.

Chi deve invece solo sistemare è la Juventus, che ha un buco in retroguardia a causa dell’addio di Bonucci e sonda il mercato dei difensori, mentre proverà a chiudere per uno dei centrocampisti che ha sul taccuino: Matuidi, N’Zonzi, soprattutto Emre Can, giovane e duttile, oltre che decisamente talentuoso.

In avanti, sprint per Keita, con Marotta che ha confermato l’esistenza di una trattativa, e… già, il mercato attaccanti è quello che intriga di più, con la Roma a caccia di Mahrez, e il Milan che dopo aver dovuto trasformare Belotti da sogno in utopia, non chiude alcuna porta: Aubameyang la speranza, Kalinić la necessità. Con Renato Sanches che si allontana, per la linea mediana: “Non è fattibile”, secondo Fassone. Per adesso. Perché questo Milan ha dimostrato che in breve tempo, soprattutto quest’anno, le cose possono radicalmente cambiare, da un momento all’altro.

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Alex Milone