La nuova bomba di mercato, esplosa in un tranquillo – si fa per dire – giovedì di luglio, è il probabile passaggio di Leonardo Bonucci al Milan. Un acquisto che, se confermato, sarebbe sensazionale. Non solo per la cifra messa sul piatto, ma anche per le eventuali conseguenze che ne scaturirebbero. Sono già partite le prime discussioni, tra i tifosi bianconeri e quelli rossoneri, su chi guadagni di più dall’affare. Bonucci è un calciatore all’apice della carriera, titolare inamovibile della Nazionale Italiana. Potrebbe quindi essere il prototipo di difensore che il Milan va cercando per puntellare la sua difesa, da molti anni priva di un vero e proprio leader. A spaventare il popolo milanista è semmai il carattere del giocatore – che con Allegri ha perso molto feeling durante la stagione scorsa – e la cifra sborsata per il suo acquisto.
Sul lato-Juve si fanno invece altre valutazioni. Di fronte a certe offerte è giusto privarsi di una certezza come Bonucci? Al netto dell’età del calciatore e degli screzi avuti con Allegri, va bene venderlo e rinforzare automaticamente una diretta rivale? Sono tutte domande lecite. Soprattutto perché il timore maggiore, nella tifoseria juventina, è che non ci siano sul mercato difensori che lo possano sostituire automaticamente. Anche la probabile contropartita, De Sciglio, non scalda i cuori nonostante sia fortemente voluto dal mister bianconero. Senza contare che Bonucci è comunque il più giovane della famosa BBC, con Barzagli che ha compiuto 36 anni e Chiellini che va per i 33. Proviamo a fare alcune riflessioni sulla vicenda.
La prima riflessione che ci viene in mente è di natura tattica. La cessione di Bonucci comporterebbe, molto probabilmente, il definitivo abbandono di Allegri alla difesa a tre, di cui il calciatore viterbese è uno dei massimi interpreti. È stato il suo spostamento al centro della retroguardia una delle novità vincenti e convincenti della Juve di Conte. Nel nuovo ruolo di regista arretrato, Bonucci è diventato fondamentale per gli schemi juventini, soprattutto dopo l’addio di Andrea Pirlo. Ed è difficile considerare il rimpiazzo – chiunque egli sia – un suo naturale sostituto anche come posizione in campo. Da ciò deduciamo che nella mente della società e di Allegri ci sia la voglia di insistere nella difesa a quattro, magari con l’inserimento di un difensore già collaudato in quel modulo (De Vrij e Manolas su tutti).
La seconda riflessione è di natura economica. Il Milan ha fatto all-in su Bonucci, ritenendolo il vero colpo della stagione e proponendogli un contratto faraonico. Ma siamo sicuri che sia la sola squadra a volerlo? Che fine hanno fatto le inglesi, Chelsea e Manchester City su tutte, che fino a poco fa avrebbero fatto carte false pur di averlo in rosa? Ci pare strano che Conte si rassegni a veder cambiare maglia a Bonucci senza provare a convincerlo della bontà del suo “progetto”. E anche i Citizens, alla perenne ricerca di un centrale di livello, davvero non sono intenzionati a un rilancio? Naturalmente siamo nel campo delle ipotesi e la volontà del calciatore prevarrà su tutto. Così come è possibile che le mire dei club britannici non siano più nella direzione di Bonucci. Staremo a vedere, ma a Torino l’estate è da subito caldissima.