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Tami, Lugano: “Voglio più grinta in vista dell’Europa”

Foto sito ufficiale FC Lugano

Non è un Tami soddisfatto, quello che si presenta davanti alla stampa al termine dell’amichevole di lusso giocata dai suoi contro il Milan“A questa partita chiedevo delle risposte, e ne ho ricevute, positive e alcune negative. Mi ha deluso la mancanza d’intensità: abbiamo giocato in amichevole contro il Chiasso con un altro spirito. Oggi avevamo di fronte avversario con ben altre qualità, ma abbiamo lasciato grinta e voglie in spogliatoio: il primo gol è stato emblematico. Noi siamo il Lugano: non possiamo andare in campo con questo rispetto reverenziale dell’avversario, in campionato e, soprattutto, in Europa League. Serve metterci più cuore, soprattutto contro avversari contro i quali non possiamo metterla sul piano del gioco. Serve la grinta, quella giusta, non solo in fase difensiva ma anche offensiva, la voglia di far male, non in senso cattivo ovviamente, e concludere. Non in tutti ho visto questa determinazione. Preoccupato? No,  ma voglio vedere contro il Chievo, altro avversario di valore, un altro atteggiamento. Sono dispiaciuto perché c’era un bellissimo ambiente, e avrei voluto regalare, ai nostri tifosi, la prestazione che meritavano.”

“Davanti non siamo stati brillanti; ma, del resto, anche con il Chiasso venerdì no lo siamo stati, e dopo quel test abbiamo fatto solo due allenamenti. Paradossalmente, eravamo più stanchi del Milan: i carichi di lavoro hanno il loro peso, ma stasera non era questione di brillantezza. I nuovi che potrebbero arrivare? Questa è la squadra: in questo momento lavoro con questi giocatori, il mercato lo fanno altri, e sono dell’idea che serva concentrarci, tutti, sul nostro lavoro. Questa sarà la squadra che, tra dieci giorni, andrà a giocare con il Lucerna: non dobbiamo aspettarci stravolgimenti. Anche se dovesse arrivare qualcuno, si dovrà allenare, dovrà entrare nei meccanismi: nel calcio non si fanno miracoli.”

“È indubbio che alcuni elementi siano fuori forma, penso a Črnigoj e Čulina che vengono da un lungo stop: hanno bisogno di tempo. Junior ha giocato poco nella scorsa stagione, e deve trovare i ritmi partita. Purtroppo i ritmi del calcio in Svizzera impongono a tutti, con un mese di preparazione, di arrivare al top. Per fortuna è un problema di tutti. Su Guidotti, sono soddisfatto: è un ragazzo che ha appena compiuto i 18 anni, ha molto da imparare ma si sta impegnando. Tuttavia, dobbiamo lasciargli il tempo di crescere. Mariani ha subito un infortunio alla mano, sembrerebbe una frattura: cercheremo di capire, nei prossimi giorni, tempi e modi del suo recupero.”

Soddisfatto il presidente Renzetti per il successo di pubblico: “Con un nuovo stadio, serate come questa potranno diventare normale. Ogni stagione, vista la vicinanza con l’Italia, si potranno creare tre o quattro di questi eventi, far registrare il tutto esaurito e consentire di pagare, solo con quelli, le spese di gestione.” Sulla partita, invece, c’è un po’ di delusione“Ho visto un buon primo tempo. Gli effetti della preparazione? Credo che sia più una questione di mentalità, e che serva, prima di tutto, ricreare quel clima che ha caratterizzato la seconda parte della stagione, e che si è rivelato determinante.”