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A volte ritornano. Gli amori e Cassano.

Il mondo del calcio sembrava essersi dimenticato di Antonio Cassano. Ma dopo la rescissione con la Sampdoria e il periodo di inattività, durato quasi sei mesi, il talento di Barivecchia ha ritrovato la strada per la A. Ad accogliere questa sfida stuzzicante quanto rischiosa è stata la neopromossa Hellas Verona. Le perplessità, immaginiamo, sono tante. In tanti avranno storto la bocca, scettici di un passato nemmeno tanto passato in cui Cassano ha dimostrato di essere un lontano parente del giocatore che fu. Andranno verificate, intanto, le  sue condizioni psico-fisiche: sei mesi senza giocare sono tanti per chiunque, a maggior ragione per un calciatore non troppo dotato dal punto di vista atletico. L’ultimo Cassano visto a Genova non aveva nulla a che fare con quello ammirato negli anni d’oro.

Inoltre Cassano andrà testato dal punto di vista dell’inserimento in squadra. Non è un mistero che lui sia un calciatore atipico, una sorta di numero dieci che però ha movenze anche da nove. L’allenatore scaligero Pecchia dovrà studiare bene la posizione in campo dell’ex Sampdoria, visto che dovrà collocarlo in un reparto offensivo tutt’altro che rapido, in cui Pazzini è il terminale offensivo. La storia ci insegna che i due possono fare la differenza insieme, ma dal loro ultimo contemporaneo impiego sono passati più di sei anni. E sia lui che il Pazzo non hanno più lo spunto di una volta. Sicuramente tanta esperienza in più, ma non la freschezza del periodo doriano.

In realtà la scelta di puntare su Cassano, al netto di questi dubbi, è una scommessa che ci sta. In una squadra che ha certamente bisogno di fantasia, Cassano può ancora fare la differenza, anche se in una porzione di campo più ridotta. Il gol che lo consacrò al calcio nostrano, nel 1999 contro l’Inter, sarà forse un lontano ricordo. Fantantonio non sarà un fulmine di guerra, ma alla soglia dei 35 anni – li compirà dopodomani – può regalare ancora gioie ai propri tifosi. E, romanticamente parlando, l’unica città in cui può far rivivere l’amore per le sue giocate è proprio Verona.

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Simone Galli